L’Ordine dei Frati Minori esiste veramente? Francesco d’Appignano e Guglielmo d’Ockham di fronte a una tesi di Giovanni XXII
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Abstract
Il dibattito sulla teoria minoritica della povertà evangelica, che raggiunse il suo culmine più drammatico durante il pontificato di Giovanni XXII rivela una molteplicità di implicazioni non solo teologiche ed ecclesiologiche, ma anche etiche e politiche. All’interno di questa ricchezza di spunti possibili, il presente contributo affronta una questione circoscritta, quella della natura e delle caratteristiche di gruppi umani quali gli Ordini religiosi. Dopo aver ripercorso i precedenti del dibattito, il contributo analizza le critiche di Francesco d’Appignano e Guglielmo di Ockham all’affermazione papale secondo la quale l’Ordine dei Frati Minori non sarebbe che una persona “repraesentata et imaginaria”.
The debate on the Minorite theory of evangelical poverty, which reached its most dramatic climaxduring the pontificate of John XXII, reveals a multiplicity of implications that are not only theological and ecclesiological, but also ethical and political. Within this wealth of possible insights, the present contribution addresses a circumscribed question, that of the nature and characteristics of human groups such as Religious Orders. After tracing the precedents of the debate, the contribution analyzes the criticism of Francesco d'Appignano and Guglielmo di Ockham to the papal claima that the Order of Friars Minor would be only a "repraesentata et imaginaria" person.