Violenza negletta. Il destino segnato dell’abuso di prevaricazione dopo l’abrogazione dell’art. 323 c.p.
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https://doi.org/10.63277/qspg.v6i.4425Parole chiave:
abuso d’ufficio, prevaricazione, obblighi d’incriminazione, giudizio di costituzionalitàAbstract
Sin dall’entrata in vigore del codice penale, il delitto di abuso d’ufficio (art. 323 c.p.), in tutte le sue versioni, ha sempre sanzionato categorie di comportamenti variegate. La sua recente abrogazione (legge n. 114/2024), andando forse oltre le intenzioni del legislatore, travolge anche l’ “abuso di prevaricazione”, lasciando un ampio novero di comportamenti ritorsivi tenuti dai pubblici ufficiali penalmente scoperti. L’articolo si sofferma su questo problematico “effetto collaterale”, ricostruendo il ruolo dell’abuso di prevaricazione nell’economia dell’art. 323 c.p., dando conto dell’infruttuoso tentativo di far dichiarare costituzionalmente illegittima la legge n. 114/2024 e, infine, fornendo alcuni brevi spunti per un futuro, possibile ripensamento legislativo.

