Arbor vitae: alla ricerca di un modello d’impresa per la valorizzazione del patrimonio culturale periferico / “Arbor vitae”: looking for a business model for the enhancement of peripheral cultural heritage
Downloads
Additional Files
Published
Issue
Section
License
All the papers are published under the CC BY-SA 4.0 licence.
DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/757Abstract
Nell’era della globalizzazione, esistono imprese che valorizzano il patrimonio culturale periferico? Se sì, quali? Qual è il loro modello di business? Quali i processi organizzativi chiave? Con l’obiettivo di rispondere a queste domande, si è dapprima svolta un’indagine desk sulla base della quale, in funzione di proxies quali la longevità e il radicamento territoriale, si sono selezionate tre imprese italiane operanti in tre differenti settori manifatturieri tradizionali e sulle quali si è focalizzata la ricerca on field. L’indagine ha portato alla mappatura dei processi organizzativi core attraverso i quali le imprese selezionate danno voce e visibilità all’unicità del patrimonio culturale in cui sono immerse. A partire dalle evidenze empiriche, si è elaborato un modello idealtipico d’impresa metaforicamente definito arbor vitae. In una cornice dialettica tra deduzione e induzione, il modello proposto offre ai policy makers un possibile strumento per identificare e incentivare comportamenti d’impresa orientati alla valorizzazione del patrimonio culturale periferico e altresì ai decision makers aziendali un originale frame teorico per interpretare strategicamente l’ologrammatico rapporto impresa-territorio.
In the era of globalization, are there are companies that enhance the peripheral cultural heritage? Which ones? What is their business model? What are their key organizational processes? With the aim to answer these questions, we first carried out a desk survey on the basis of which, according to the proxies “longevity” and “territorial roots”, we selected three Italian companies operating in three different traditional manufacturing sectors. Field research has led to map the core organizational processes through which the selected companies give voice and visibility to the uniqueness of the cultural heritage in which they are embedded. Starting from the empirical evidence, we developed an ideal-typical firm model metaphorically called arbor vitae. In a dialectic frame between deduction and induction, the model offers policy makers a tool to identify and encourage firm behaviors oriented to the enhancement of peripheral cultural heritage and also to the business decision makers an original theoretical framework to strategically interpret the hologramatic relationship firm-territory.
References
Amin A. (2000), The economic base of contemporary city, in A companion to the city, a cura diG. Bridge, S. Waston, Oxford: Blackwell, pp. 115-129.
Audretsch D.B., Peña-Legazkue I. (2012), Entrepreneurial activity and regional competitiveness: an introduction to the special issue, «Small Business Economy», n. 39, pp. 531-537.
Aydalot P. (1986), Milieux innovateurs en Europe, Paris: GREMI.
Baccarani C., Golinelli G.M. (2011), Per una rivisitazione delle relazioni tra impresa territorio, «Sinergie», n. 84, pp. VII-XIII.
Bauman Z. (2000), La solitudine del cittadino globale, Milano: Feltrinelli.
Bauman Z. (2002), Modernità liquida, Roma-Bari: Laterza.
Becattini G., a cura di (1987), Mercato e forze locali: il distretto industriale, Bologna: il Mulino.
Becattini G. (2000), Il distretto industriale, Torino: Rosenberg&Sellier.
Belussi F., Pilotti L. (2002), Knowledge creation, learning and innovation in Italianindustrial districts, «Geografiska Annaler», 84, n. 2, pp. 125-139.
Bertini U. (1998), Presentazione del XXI Convegno AIDEA La gestione e la valorizzazionedei beni artistici e culturali nella prospettiva aziendale (Siena, 30-31 ottobre 1998), Bologna: Clueb, pp. XV-XXIV.
Bonaccorsi A., Granelli A. (2005), L’intelligenza s’industria. Creatività e innovazione per un nuovo modello di sviluppo, Bologna: il Mulino.
Borgonovi E. (2006), Imprenditorialità, consenso sociale e sviluppo dell’impresa, «Sinergie», n. 70, pp. 27-35.
Cafferata R. (2009), Management in adattamento. Tra razionalità economica e imperfezionedei sistemi, Bologna: Il Mulino.
Camagni R., edited by (1991), Innovation Networks. Spatial Perspectives, London: Belhaven Press.
Caselli L. (2007), Globalizzazione e bene comune. Le ragioni dell’etica e della partecipazione, Roma: Edizioni Lavoro.
Castells M. (1996), The Information Age: Economy, Society and Culture, Oxford: Blackwell.
Catturi G. (2003), Valori etici e principi economici: equilibrio possibile, «Studi e Note di Economia», n. 3, pp. 7-37.
Cerquetti M. (2010), Dall’economia della cultura al management per il patrimonio culturale: presupposti di lavoro e ricerca, «Il capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage», n. 1, pp. 23-46.
Conti T. (2006), L’esperienza di Adriano Olivetti, «Sinergie», n. 70, pp. 37-43.
Corò G., Micelli S. (2007), I distretti industriali come sistemi locali dell’innovazione: imprese leader e nuovi vantaggi competitivi dell’industria italiana, «Economia Italiana», n. 1, pp. 47-73.
Crevoisier O. (1996), Proximity and Territory versus Space in Regional Science, «Environment and Planning», 28, n. 9, pp. 1683-1697.
Del Baldo M. (2009), I territori della responsabilità sociale. Un modello marchigiano di sviluppo sostenibile, in Matacena, Del Baldo 2009, pp. 127-215.
Del Baldo M. (2012), La valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico. Un’esperienza marchigiana: il Museo Diocesano di Pesaro, «Il capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage», n. 4, pp. 69-118.
Dezi L., Gilardoni A., Miglietta A., Testa F. (2006), L’esperienza delle public utilities locali: un modello di rapporto impresa-territorio?, «Sinergie», n. 70, pp. 151-179.
Donati P., Solci R. (2011), I beni relazionali, Torino: Bollati Boringhieri.
Esposito F.G. (1995), Territorio: da contenitore ad accumulatore, «Impresa & Stato», n. 35, http://impresa-stato.mi.camcom.it/im_35/esposito.htm, 4.11.2014.
Franch M. (2010), Le frontiere manageriali per la valorizzazione della cultura e dell’arte, «Sinergie», n. 82, pp. 95-107.
Gallino L. (2001), L’impresa responsabile, Torino: Giulio Einaudi Editore.
Garlato G. (2007), Globalizzazione e sistemi economici locali: indicazioni per una politica dei servizi, «Economia dei servizi», a. II, n. 1, pp. 17-46.
Garofoli G., a cura di (2003), Impresa e territorio, Bologna: il Mulino.
Hotelling H. (1929), Stability in Competition, «The Economic Journal», 39, n. 153, pp. 41-57.
Lösch A. (1954), The economics of location, Yale University Press, New Haven Conn.
Maillat D. (1994), Comportements spatiaux et milieux innovateurs, in Encyclopédie d’économie spatiale: concepts, comportements, organisation, sous la direction de J.-P. Auray, A. Bally, P.-H. Derycke, J.-M. Huriot, Paris: Economica, pp. 255-258.
Maillat D. (1995), Milieux innovateurs et dynamique territoriale, in Économie industrielle et économie spatiale, sous la direction de A. Rallet, A. Torre, Paris: Economica, pp. 211-231.
Marshall A. (1920), Principles of Economics, 8° ediz., London: Macmillan.
Matacena A., Del Baldo M. (2009), Responsabilità sociale d’impresa e territorio. L’esperienza delle piccole e medie imprese marchigiane, Milano: Franco Angeli.
Montella M. (2010), Le scienze aziendali per la valorizzazione del capitale culturale storico, «Il capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage», 1, pp. 11-22.
Ostrom E. (2006), Governare i beni collettivi, 2aed., Venezia: Marsilio.
Paniccia P. (2002), Dinamiche temporali e cognitive nell’approccio sistemico al governo dell’impresa, Padova: Cedam.
Paniccia P. (2004), Coevoluzione nel rapporto impresa-ambiente: il caso Olivetti, in Casi di economia e gestione delle imprese, a cura di R. Cafferata, C. Gatti, Padova: Cedam.
Pencarelli T., Forlani F. (2002), Il marketing dei distretti turistici, «Sinergie», n. 58, pp. 231-277.
Pencarelli T. (2011), Il branding territoriale e dei beni culturali, in Economia, cultura, territorio, a cura di M. Montella, M. Cerquetti, Macerata: eum, pp. 27-42.
Poma L. (2012), L’esperienza dei poli di innovazione in Piemonte e quella dei tecnopoli in Emilia Romagna, Convegno Fondazione Olivetti Innovazione, Intangibili, Territorio (Roma, 30.05.2012).
Preti P. (2007), Un salto oltre il declino, in L’impresa Forte. Un manifesto per
le piccole imprese, a cura di P. Preti, M. Puricelli, Milano: Egea, pp. 1-29.
Prezioso M. (1993), Aspetti geografici del comportamento della grande impresa italiana nella ricentralizzazione dello spazio economico, in Impresa e territorio. Contributi ad una geografia dell’impresa in Italia, a cura diF. Salvatori, Bologna: Pàtron Editore.
Schillaci C., Gatti C. (2011), E pluribus unum: intenzionalità collettiva e governo dei sistemi territoriali, «Sinergie», n. 84, pp. 21-45.
Silvestrelli P. (2011), Valorizzazione del patrimonio culturale e sviluppo dell’“albergo diffuso”: interdipendenze e sinergie, «Il capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage», n. 2, pp. 253-274.
Storper M. (1997), Le economie locali come beni relazionali, «Sviluppo locale», IV, n. 5, pp. 5-42.
The world’s oldest family companies. One hundred lessons in endurance from 17 countries, http://www.griequity.com/resources/industryandissues/familybusiness/oldestinworld.html, 28.07.2014.
UNESCO (2003), Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale(Parigi, 17 ottobre 2003), http://www.unesco.beniculturali.it/getFile.php?id=48, 28.07.2014.
Virilio P. (2000), La velocità di liberazione, Milano: Eterotopia.
Weber A. (1909), Ueber den Standort der Industrien, Tübingen: J.C.B. Mohr (PaulSiebeck).
Zamagni S. (2008), L’economia del bene comune, 2aed., Roma: Città Nuova Editrice.
Zimmermann J.B. (1998), La prossimità nelle relazioni imprese-territori: nomadismo eancoraggio territoriale, «L’industria», 19, n. 3, pp. 613-632.