Architetture effimere per il recupero della “spazialità perduta” al tempo del COVID-19 / Ephemeral Architectures for the Recovery of the “Lost Spatiality” at the Time of COVID-19
Downloads
Additional Files
Published
Issue
Section
License
All the papers are published under the CC BY-SA 4.0 licence.
DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/2837Abstract
Sono d’interesse geografico le ripercussioni spaziali indotte dall’esponenziale evoluzione tecnologica; quest’ultima contribuisce innegabilmente al superamento delle distanze, le quali, tuttavia, in alcuni contesti sociali e geografici vengono a rimarcarsi, come mostra l’annosa questione del digital divide. La pandemia appare un fattore di accelerazione di tali processi, incentivando l’utilizzo del cyberspace, con perdita di una piena esperienza spaziale che sempre si accompagna all’arricchimento dello spazio vissuto. Smart working, dad, fad rappresentano solo alcuni dei concetti entrati di forza nel dibattito pubblico e scientifico. La geografia si trova così a ragionare con una mutata percezione dello spazio, dovuta all’uso di device e app in grado di sopperire ai bisogni imposti dalle misure di contenimento pandemiche, così come, di contro, a stimoli orientativi e sociali. Una delle criticità connesse al “risveglio” dal lockdown è quella del recupero della spazialità intorpidita anche dal mezzo tecnologico, soprattutto in età evolutiva. Quella della fruizione degli spazi aperti è una prerogativa negata, al pari dell’incontro diretto, che è tra le prime limitazioni conseguenti la crisi sanitaria, ovviamente tesa alla valorizzazione di strutture idonee al distanziamento. Nel rapporto urbano/rurale, accanto alla funzionalità dei parchi cittadini, si registra un incremento della progettualità basata sul costruire in vegetale architetture effimere, spesso stagionali, quali sono, ad esempio, i teatri “a quinte naturali”, i labirinti, sports hall e strutture multifunzionali; idee che confluiscono nella “vegetecture”. Tali strutture sono state ripensate, dal Nordamerica all’Italia, per essere finalizzate sia alle pratiche didattiche, sia per rinsaldare, attraverso il loisir, un diretto confronto con la spazialità.
Great geographical interest develops around the spatial repercussions induced by the exponential technological evolution; the latter undeniably contributes to overcome distances, which, however, come to amplify in some social and geographical contexts, as the long-standing issue of the digital divide shows. The pandemic acts as an acceleration factor of those processes and encourages the use of cyberspace, with a resulting loss of a full spatial experience which always matches with the enrichment of the lived space. Smart working, dad, fad are just some of the concepts which have irrupted in the public and scientific debate. Geography is therefore faced to an altered perception of the space, owed to the use of devices and apps able to satisfy the needs imposed by the containment measures of the pandemic as well as, on the other hand, the orientation and social stimuli. One of the critical points connected to the “awakening” from the lockdown is the recovery of the increasingly lethargic spatiality, also caused by technological devices, especially during the developmental age. The fruition of open spaces, as well as direct encounters, are forbidden prerogatives resulting from the health crisis and aiming to enhance suistable structures for the distancing. In the relationship between the urban and the rural, along with the functionality of city parks, it is remarked an increase of the design activity based on the construction of natural ephemeral architectures which are often seasonal, for instance thatres with “natural fifths”, mazes, sport halls, and multifunctional structures; ideas that converge in the “vegetecture”. Those structures have been redesigned from North America to Italy with a view to responding to the needs of didactic pratices and to strenghten, through the loisir, a direct confrontation with spatiality.
References
Barni G. (2020), Culture Laid Bare by the COVID-19 Crisis. Fragility, Potential and Structural Reforms, in «Il Capitale Culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage», supp. 11, Macerata: Casa Editrice EUM (Edizioni Università di Macerata).
Bauman Z, (2000), La solitudine del cittadino globale, Milano: Feltrinelli.
Bauman Z. (2008), Vita liquida, Bari: Editori Laterza.
Bazzoli N., Barberis E., Carbone D., Dagnes J. (2021), La didattica a distanza nell’Italia diseguale. Criticità e differenze territoriali durante la prima ondata COVID-19, in «Rivista Geografica Italiana», CX XVIII, fasc. III, URL: <https://journals.francoangeli.it/index.php/rgioa/article/view/12531/1040>, 18.10.2021, pp. 36-58.
Betti S. (2011), La rappresentazione dello spazio attraverso le immagini, in Il futuro della geografia: ambiente, culture economia, II, Bologna: Pàtron, pp. 47-53.
Boggio F., Dematteis G. (2004), Geografia dello sviluppo: diversità e disuguaglianze nel rapporto Nord-Sud, Torino: UTET.
Bounford J. (2018), The Curious History of Mazes: 4,000 Years of Fascinating Twists And Turns With Over 100 Intriguing Puzzles To Solve, New York (US), New York: Wellfleet Press.
Corinto G. L., Musotti F. (2012), Il turismo countryside delle Marche: caratteristiche territoriali e comunicazione on-line, in «Agricoltura Istituzioni Mercati», Milano: Franco Angeli.
De Falco S. (2019), Una riflessione sulla dicotomia urbano-suburbano tra anacronismo e persistente attualità, in relazione ai determinanti (sovra)turismo e innovazione. I casi di studio di Venezia e Napoli Est, in «Rivista Geografica Italiana», CXXVI, fasc. 3.
Dematteis G. (2008), Zeus, le ossa del bue e la verità degli aranci. Biforcazioni geografiche, in rivista - «Ambiente Società Territorio», n. 3-4.
Fanelli M. C. (1997), Labirinti. Storia, geografia e interpretazione di un simbolo millenario, Rimini: Il Cerchio Iniziative Editoriali.
Fanfani D., Tarsi E. (2021), Oltre la pandemia. Ripensare territori e città per una civiltà della cura, Firenze: Firenze University Press.
Ferretti F. (2014), Da Strabone al cyberspazio. Introduzione alla storia del pensiero geografico, Milano: Guerini Scientifica.
Franceschetti B. (1973), Problemi proposti e considerazioni suggerite dai fatti calamitosi conseguenti ad alcune recenti piene torrentizie, in Atti del XXI Congresso Geografico Italiano, Verbania, dal 13 al 18 settembre 1971, Novara: De Agostini.
Giannandrea L. (2020), La scuola e l’emergenza Covid-19, in Giuseppe Laneve (a cura di), La scuola nella pandemia. Dialogo multidisciplinare, Macerata: Casa Editrice EUM (Edizioni Università di Macerata).
Giorda C. (2014), Il mio spazio nel mondo. Geografia per la scuola dell’infanzia e primaria, Roma: Carocci Editore.
Giorda C., Puttilli M. G. (a cura di) (2011), Educare al territorio, educare il territorio. Geografia per la formazione, Roma: Carocci Editore.
Goedhart S. N., Broerse EW J. (2019), ‘Just Having a Computer Doesn’t Make Sense’: The Digital Divide from the Perspective of Mothers with a Low Socioeconomic Position, URL: <https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/1461444819846059>, 18.10.2021.
Gualano M. R., Lo Moro G., Voglino G., eds. (2021), Monitoring the Impact of COVID-19 Pandemic on Mental Health: a Public Health Challenge? Refection on Italian Data, in «Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology», n. 56, <https://link.springer.com/article/10.1007/s00127-020-01971-0>, 20.10.2021.
Guaran A. (2011), Infanzia, spazio e geografia. Riflessioni ed esperienze educative, Bologna: Pàtron Editore.
Kern H. (1981), Labirinti, Milano: Giangiacomo Feltrinelli Editori.
Köhler M. (2008), Green Facades. A View Back and Some Visions, in «Urban Ecosystems», 11 (4), pp.
Laneve G. (2020), In attesa del ritorno nelle scuole, riflessioni (in ordine sparso) sulla scuola, tra senso del luogo e prospettive della tecnologia, in Osservatorio ACI (Associazione Italiana dei Costituzionalisti), <https://www.osservatorioaic.it/it/osservatorio/ultimi-contributi-pubblicati/giuseppe-laneve/in-attesa-del-ritorno-nelle-scuole-riflessioni-in-ordine-sparso-sulla-scuola-tra-senso-del-luogo-e-prospettive-della-tecnologia>, 30.09.2021.
Lovell S. T. (2010), Multifunctional Urban Agriculture for Sustainable Land Use Planning in the United States, in «Sustainability», n. 2, < https://www.mdpi.com/journal/sustainability>, 18.12.2020.
Maclaren S. A., Philip J. L. (2021 a), COVID-19 and the countryside. Rural areas: distant from the pandemic?, in «Geography Directions», <https://blog.geographydirections.com/2021/06/03/covid-19-and-the-countryside-rural-areas-distant-from-the-pandemic/>, 12.12.2021.
Maclaren S. A., Philip J. L. (2021 b), Geographies of the Rural and the COVID-19 Pandemic, Gavin J. Andrews, Valorie A. Crooks, Jamie R. Pearce, Jane P. Messina (a cura di), COVID-19 and similar futures, Springer, pp. 267-273.
Maggioli M. (2015), Dentro lo Spatial Turn: luogo e località, spazio e territorio, in «Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia», XXVII, fasc. II, Roma, <https://www.researchgate.net/publication/304626101_Dentro_lo_Spatial_Turn_luogo_e_localita_spazio_e_territorio>, 12.28.2021.
Messina N. (2015), Uomo e territorio: un rapporto in continua evoluzione, in «International Journal of Developmental and Educational Psychology, vol. 2, n. 1, <https://www.redalyc.org/pdf/3498/349851784047.pdf >, 20.10.2021.
Miani F. (2015), La difficile transizione dalla città dei confini alla città giusta: qualche nota sul ruolo di piani e politiche urbane, in «Rivista Geografica Italiana», vol. 122, n. 2.
Minca C. (2006), Spazi effimeri, Padova: Cedam.
Morri R. (2020). Lo spazio dell’assenza: Geografia e didattica a distanza di massa, in «Documenti Geografici», <https://www.documentigeografici.it/index.php/docugeo/article/view/199/154>, 9.07.2021.
Nicosia E. (2016), L’immagine della città di celluloide, in «Il Capitale Culturale - Studies on the Value of Cultural Heritage», Macerata: EUM - Edizioni Università di Macerata, pp. 13-18.<https://riviste.unimc.it/index.php/cap-cult/issue/viewFile/78/1>, 20.10.2021.
Ottieri O. (2004), Donnarumma all’assalto (1959), Milano: Garzanti.
Persi P. (1993), Geografia: rinuncia impossibile per la storia e la società italiana, in «Studi Urbinati», Geografia, B, anno LXVI, Urbino: Arti Grafiche Editoriali S.R.L..
Rampini F. (2014), Reportage. Le nuove cattedrali, in «La Domenica di Repubblica», n. 478, domenica 04.V.2014, Roma: Gruppo Editoriale L’Espresso Spa, pp. 28-29.
Sardella C. (2016), La città in campagna e la campagna in città, in «Ri-Vista. Ricerche per la progettazione del paesaggi», n. 2, Firenze: Firenze University Press.
Schmidt di Friedberg M. (2012), Perdersi nel cyberspazio. Il disorientamento virtuale, in Cerreti C., Dumont I., Tabusi M. (a cura di), Geografia sociale e democrazia: la sfida della comunicazione, Roma: Aracne.
Santarcangeli P. (1967), Il libro dei labirinti. Storia di un mito e di un simbolo, Firenze, Vallecchi Editore.
Valeriani E. (1985), Una stagione lunga dieci anni, in Bilancio dell’effimero, in «Controspazio», anno XVI, n. 4, ottobre-dicembre 1985, Bari: Dedalo litostampa.
Vallega A. (1985), Ecumene oceano: il mare nella civiltà ieri, oggi, domani, Milano: Mursia.
Vivona S., Romeo N., Sdao P., eds. (2021), The Search for Well-Heing in Natural Environments: a Case Study in the COVID-19 Era, in «Journal of Silviculture and Forest Ecology», vol. 18, <https://foresta.sisef.org/contents/?id=efor3878-018>, 21.10.2021.
Zuddas P. (2020), COVID-19 e digital divide: tecnologie digitali e diritti sociali alla prova dell’emergenza sanitaria, in «Osservatorio ACI (Associazione Italiana dei Costituzionalisti)», <https://www.osservatorioaic.it/it/osservatorio/ultimi-contributi-pubblicati/paolo-zuddas/covid-19-e-digital-divide-tecnologie-digitali-e-diritti-sociali-alla-prova-dell-emergenza-sanitaria>, 30.06.2021.