Per Franca Helg museografa/For Franca Helg museographer
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/3101Abstract
Solo negli ultimi anni, in occasione del trentennale dalla sua morte, la figura di Franca Helg (1920-1989), architetta, designer, accademica, urbanista e museografa, ha cominciato a uscire da un lungo cono d’ombra. Benché manchi ancora una monografia sulla sua opera, recentemente le sono stati dedicati alcuni spazi. Sul suo oblio ha certamente pesato non solo l’essere donna in un settore prevalentemente maschile, ma anche il lungo sodalizio professionale con l’architetto Franco Albini. Come negli altri campi, anche in quello delle mostre e dei musei, raramente i numerosi progetti sono oggi correttamente attributi a entrambi. Attraverso i progetti, gli scritti (editi e inediti) e i fondi archivistici disponibili, il presente intervento si propone di avviare un percorso di risarcimento del contributo di Franca Helg alla museografia del dopoguerra.
Only in recent years, on the occasion of the thirtieth anniversary of her death, the figure of Franca Helg (1920-1989), architect, designer, academic, urban planner and museographer, began to emerge from a long period of obscurity. Although a monograph on her work is still missing, recently some spaces have been dedicated to her. Her oblivion certainly was not only due to the fact that she was a woman in a predominantly male sector, but also on the long professional partnership with the architect Franco Albini. As in the other fields, the numerous projects today are rarely correctly attributed to both even in that of exhibitions and museums. Through the projects, the writings (edited and unpublished) and the archival funds available, this work aims to start a process of compensation for Franca Helg's contribution to post-war museography.
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