Percorsi della pena castigo tra attualismo penale, umanesimo penale, giustizia fascista
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Edito dalle EUM - Edizioni Università di Macerata - e gestito dall'Università di Macerata, Dipartimento di Giurusprudenza, il Quaderno adotta la Licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International (CC BY-NC-ND 4.0).DOI:
https://doi.org/10.13138/2704-7148/2996Abstract
Questo saggio esamina il pensiero di Giuseppe Maggiore ed Ugo Spirito, che, nella prima metà del Novecento, videro nella riflessione di Benedetto Croce e soprattutto nell’attualismo di Giovanni Gentile una filosofia penale in grado di legare «il diritto alla vita». Entro lo Stato etico l’attualismo penale tematizzò la «pena-castigo, retribuzione ed espiazione», come «fulcro del diritto penale». Modellò la pena sulla nozione morale e religiosa del colpevole, da rendere castus, con toni comuni all’umanesimo penale di Vincenzo Lanza. L’ideario attualista circolò tra giuristi e legislatore, dal Progetto Ferri – che intese sostituire la «pena difesa sociale» alla «pena castigo» – all’eclettico sistema penale fascista. La codificazione sembrò privare di senso le questioni ‘filosofiche’; Alfredo Rocco – che ‘fece suo’ il gentiliano Stato etico – aveva una sua ‘filosofia’, il «castigo» come «carattere fondamentale della pena», l’«afflittività» condizione per l’«emenda» e la «risocializzazione». Il Regolamento penitenziario parve ispirato dalla «formula castigare emendando ed emendare castigando».
This essay examines the thought of Giuseppe Maggiore and Ugo Spirito, who, in the first half of the twentieth century, saw in the reflection of Benedetto Croce and above all in Giovanni Gentile a penal philosophy, capable of bringing the link «the right to life». Within the Ethical State Maggiore and Spirito thematized the «chastisement, retribution and expiation», as the «fulcrum of criminal law». They modeled the punishment on the moral and religious notion of making the guilty castus, in terms similar to the criminal humanism of Vincenzo Lanza. The idea circulated among jurists and legislators, from the Ferri Project – which intended to replace the «social defense penalty» for the «chastisement» – to the eclectic fascist criminal system. Codification seemed to deprive ‘philosophical’ issues of meaning; Alfredo Rocco – who ‘made his own’ the Gentile Ethical State – had a philosophy of «chastisement» as a «fundamental character of punishment», «afflictivity» as a condition for «amendment» and «resocialization». The Penitentiary Regulations seemed inspired by the «formula chastise by amending and amend by punishing».
Parole chiave / Keywords: castigo, filosofia, ‘Scuole penali’ nella prima metà del Novecento, Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Giuseppe Maggiore, Ugo Spirito, Vincenzo Lanza e l’Umanesimo penale, Vincenzo Manzini l’«antifilosofo», Enrico Ferri ‘idealista’, Alfredo Rocco e la pena castigo nel sistema penale fascista / Chastisement, philosophy, the ‘Criminal schools’ in the first half of the twentieth century, Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Giuseppe Maggiore, Ugo Spirito, Vincenzo Lanza and criminal humanism, Vincenzo Manzini ‘anti-philosopher’, Enrico Ferri ‘idealist’, Alfredo Rocco and chastisement in the fascist penal system.