La chiesa di Richard Meier a Tor Tre Teste e il suo contributo al consolidamento identitario dei nuovi quartieri romani oltre il GRA / The church designed by Richard Meier in Tor Tre Teste and the identity consolidation in the new roman neighbourhoods beyond the Great Circular Road

Published

2014-06-15

DOI:

https://doi.org/10.13138/2039-2362/913

Authors

  • Giuseppe Bonaccorso Università di Roma Tor Vergata

Abstract


Il contributo proposto ha l’obiettivo di analizzare alcuni significativi brani del tessuto urbano della periferia est di Roma, adottando metodi interpretativi legati alla storia, alla società, alla programmazione urbanistica e alla costruzione. Gli aspetti salienti del quadrante orientale della periferia romana verranno così delineati partendo “dal di dentro”, sottolineandone i percorsi, gli spazi e i nuclei compositivi che sono all’origine della struttura e della forma stessa dei quartieri disposti a cavallo del Grande Raccordo Anulare. In questo ambito, si pone l’attenzione su alcuni episodi chiave che vedono protagoniste le nuove chiese che riescono a creare una centralità all’interno dei quartieri periferici sostituendo le biblioteche, le piazze e i centri commerciali.  Analizzando da vicino questi esempi, si scopre come di recente sono state realizzate chiese firmate da architetti di fama internazionale proprio allo scopo di rafforzare, o meglio di costruire, un fattore identitario per ciascun quartiere ubicato nel settore orientale della città. Partendo quindi dal generale si arriva a indagare una chiesa e un quartiere che possono essere considerati un modello da seguire per tutta la periferia a ridosso del GRA: la chiesa giubilare di Dio Padre Misericordioso progettata da Richard Meier nel quartiere di Tor Tre Teste. La sequenzialità degli eventi che hanno contraddistinto il concorso per la progettazione della chiesa, la scelta della proposta di Richard Meier, la complessità del cantiere, l’analisi tecnica, stilistica e simbolica della realizzazione finale sono quindi analizzate nell’ambito del rapporto con il quartiere e del tentativo di realizzare (attraverso di essa) un centro di attrazione per tutta la periferia.

 

The article analyses some significant parts of the urban tissue at the eastern periphery of Rome, using the interpretative methods inherent to history, society, urban programming and construction. The most important aspects of the eastern quadrant of the Roman periphery are described “from the inside”, accentuating the passages, spaces and elements of composition standing in the origin of form and structure of the neighborhoods in the vicinity of Great Circular Road. The article proposes that the key episodes in this process are the new churches by internationally famous architects, created as new focal points for peripheral neighborhoods whilst replacing libraries, squares and malls. Recent realizations are seen as intention to enforce, or, better, to construct, an identity factor for each of the neighborhoods in the dicussed sector of the city. Starting from the general discourse, the article focuses on one church and one neighborhood that might be considered as models to follow in the entire periphery around GCR: the jubilee church of God the Father of Mercy designed by Richard Meier in the neighborhood of Tor Tre Teste. The sequence of events related to the architectural competition for the church, the choice of proposal by Richard Meier, the complexity of construction as well as the technical, stylistic and symbolical analysis of the building are put in relation to the neighborhood, and finally read as an attempt to create centre of attention for the entire periphery.

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How to Cite

Bonaccorso, G. (2014). La chiesa di Richard Meier a Tor Tre Teste e il suo contributo al consolidamento identitario dei nuovi quartieri romani oltre il GRA / The church designed by Richard Meier in Tor Tre Teste and the identity consolidation in the new roman neighbourhoods beyond the Great Circular Road. Il Capitale Culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage, (10), 419–438. https://doi.org/10.13138/2039-2362/913