Le “ceramiche viventi” del Museo Duca di Martina: mondanità, associazionismo e promozione culturale in un museo negli anni Trenta del Novecento/The "living ceramics" of the Duca di Martina Museum: worldliness, associationism and cultural promotion in a museum in the 1930s
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https://doi.org/10.13138/2039-2362/1977Abstract
Partendo da un filmato dell’Istituto Luce e da alcuni articoli di giornale, il saggio si concentra sull’organizzazione e la comunicazione di uno spettacolo teatrale realizzato per l’inaugurazione del Museo Duca di Martina di Napoli. L’evento, allestito dalla Croce Rossa Italiana s’inserisce pienamente nel quadro delle iniziative che, durante il Ventennio, vengono realizzate per la promozione del patrimonio culturale e per il coinvolgimento dei diversi pubblici che, nel primo Novecento, richiedono maggiore accessibilità al museo e, in generale, alla cultura. Il confronto tra il messaggio trasmesso dalla manifestazione (che riscosse un enorme successo) e il progetto culturale del museo è l’obiettivo ultimo di questo studio che invita a riflettere, considerando la notevole tendenza attuale alla teatralizzazione del racconto del museo, sulla sempre più indispensabile connessione tra la missione dell’istituto ed una comunicazione semplice, accessibile ma essa coerente.
Starting from film by the Istituto Luce and some newspaper articles, the essay focuses on the organization and communication of a theatrical performance created for the inauguration of the Museo Duca di Martina in Naples. The event, set up by the Italian Red Cross, fits fully into the initiatives that, during the fascist era, are carried out for the promotion of cultural heritage and for the involvement of various publics who, in the early twentieth century, require greater accessibility to the museum and in general, to culture. The comparison between the event’s message (which was a huge success) and the museum’s cultural project is the ultimate goal of this study, which invites us to reflect, considering the remarkable tendency towards the theatricalization of the museum's story, on the increasingly indispensable connection between the mission of the institute and a simple, accessible, but consistent communication
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