«Pittore pronto, spedito e universale»: La fortuna critica di Nicolò Bambini nel Settecento / «Pittore pronto, spedito e universale»: the critical reception of Nicolò Bambini in the Eighteenth Century
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/1903Abstract
Obiettivo del contributo è comprendere le ragioni che portarono i committenti della Galleria dell’Eneide a sostituire il dipinto di Nicolò Bambini “Enea racconta a Didone la fine di Troia” con la tela di Francesco Solimena “Didone ed Enea si rifugiano nella grotta”; il saggio ripercorre dunque la fortuna critica settecentesca di Bambini, sia nelle fonti a stampa che in quelle documentarie. Un’analisi del lessico storico delle principali fonti settecentesche riferite a Bambini, restituisce la figura di un pittore largamente apprezzato più per le sue doti erudite, che per le sue qualità coloristiche. Il programma di una galleria di pittori contemporanei voluto dai Buonaccorsi è messo inoltre a confronto con la decorazione del Salone di Ca’ Dolfin a Venezia, dove Bambini decorò il soffitto nello stesso giro di anni della commissione maceratese. Riflettere contemporaneamente sulla fortuna critica di Bambini e sulle gallerie nobiliari del tempo conduce infine ad una nuova proposta di lettura degli intenti originari della decorazione dei Dolfin.
The aim of the contribution is to understand the reasons that brought the committenti of the Gallery of the Aeneid to replace the painting by Nicolò Bambini "Enea tells Dido the end of Troy" with the painting by Francesco Solimena "Dido and Enea take refuge in the cave"; therefore, the essay retraces the eighteenth-century critical fortune of Bambini, both in printed and documentary sources. An analysis of the historical lexicon of the main eighteenth-century sources referring to Bambini brings out the figure of a painter widely appreciated more for his scholarly abilities, which for his coloristic qualities. The Buonaccorsi’s program of a gallery of contemporary painters is also compared with the decoration of the Salone di Ca’ Dolfin in Venice, where Bambini decorated the ceiling in the same period of the Maceratese commission. At the same time reflecting on the critical fortune of Bambini and on the noble galleries leads finally to a new proposal to understand the original intentions of the Dolfin’s decoration.
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