Palazzo de Sanctis a Matelica: Antonio Mollari e la nuova scena urbana di piazza Valerio / De Sanctis Palace in Matelica: Antonio Mollari and the new urban scene of Valerio square
Downloads
Additional Files
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
La licenza adottata è la Creative Commons - Attribuzione/Condividi allo stesso modo. Ovvero, gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:
- Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una Licenza Creative Commons - Attribuzione che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.
- Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.
- Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata.
DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/1089Abstract
L’indagine svolta intendeva verificare e definire il contributo di Antonio Mollari, nella progettazione e realizzazione di Palazzo De Sanctis a Matelica, opera allo stesso già attribuita, in forza di poche evidenze documentarie. Di fatto il fine è stato solo parzialmente raggiunto, dato che è stato possibile confermare il coinvolgimento del nostro, nella progettazione della “riforma” dell’edificio senza però poter reperire né gli elaborati di progetto, né chiarire l’eventuale ruolo svolto dallo stesso durante i lavori. Si può dire, quindi, che molte delle considerazioni esposte sono il frutto di elementi indiziari coerenti che contribuiscono ad avallare ipotesi, scaturite durante l’indagine, prive, però, di quelle “prove” inoppugnabili che ne definirebbero l’oggettività. Questa situazione, dettata dalla carenza di documentazione d’archivio e soprattutto dallo smembramento dell’archivio della famiglia De Sanctis, che risulta in parte disperso ed in parte faticosamente ricostruito a cura di uno degli eredi del Conte Filippo, risulta peraltro comune ad altre opere del Mollari, se non altro per la perdita completa, delle «carte e documenti dell’ing. Luigi e dell’arch. Antonio senior», che avrebbero potuto far luce su numerosi aspetti dell’attività di architetto svolta dal nostro, tra le Marche e l’Umbria.
The research carried out was intended to verify and define the contribution of Antonio Mollari in the design and realization of Palazzo de Sanctis in Matelica, work already assigned to the same on the basis of a few documents. The result was only partially achieved, given that it was possible to confirm the involvement of Mollari in the design of the “reform” of the building, without being able to find neither design drawings, neither clarify the possible role played by the same, during the construction. It can be said, that many of the considerations set are the result of coherent circumstantial elements that contribute to endorse hypothesis emerged during the research, devoid, however, of those incontrovertible “evidence” which would have allowed definitive acquisitions. This situation, dictated by the lack of archival records and especially by the dismemberment of De Sanctis family’s archive, which is partly dispersed and partly laboriously reconstructed by one of the heirs of Count Filippo, is also common to other works of Mollari, due to the complete loss, of the «papers and documents of the Ing. Luigi and Arch. Antonio senior» that could have explained the activities of architect carried out by the same, between Marche and Umbria.
Riferimenti bibliografici
Acquacotta C. (1838), Memorie di Matelica raccolte e ordinate dall’arcjpreteCamillo Acquacotta, Ancona: Tipografi a Baluffi.
Annoni A. (1935), Giuseppe Piermarini, in Enciclopedia Italiana Treccani(1935),http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-piermarini_(Enciclopedia-Italiana), 10.03.2014.
Cartechini P. (1974), Organi ed Uffi ci dell’Amministrazione napoleonicaa Macerata dal 1808 al 1815, in L’età napoleonica nel maceratese, Attidell’VIII convegno di Studi Maceratesi, (Tolentino, 28-29 ottobre 1972), Macerata: Centro studi storici maceratesi, pp. 324-499.
Del Prete V. (2002), Villa De Sanctis a Matelica, proposta di consolidamento, restauro ed adattamento funzionale a casa di moda, Tesi di laurea, Universitàdegli studi di Camerino, Facoltà di Architettura, a.a. 2001/2002, relatore Prof. A. dall’Asta, correlatore Prof. G. Cruciani Fabozzi.
Mariano F. (2004), Introduzione, in Ireneo Aleandri 1795-1885. L’architetturadel Purismo nello Stato Pontificio, a cura di F. Mariano, L.M. Cristini, Milano: Electa, p. 11.
Montironi A., Mozzoni L. (1981), L’oro, il verde, il rosso: Matelica, Macerata: Litotipo San Giuseppe.
Verdi O. (1997), L’istituzione del Corpo degli ingegneri pontifici di acquee strade (1809-1817), in Roma tra Restaurazione e l’elezione di Pio IX:amministrazione, economia, società e cultura, Atti del Convegno di studi,Archivio di Stato di Roma (30 novembre–2 dicembre 1995), a cura di A.L.Bonella, A. Pompeo, M.I. Venzo, Roma: Herder, pp. 22-24.
Volta V. (1995), Brescia scomparsa nei rilievi di Vincenzo Berenzi disegno come testimonianza, in Rodolfo Vantini e l’architettura neoclassica a Brescia, Atti del convegno di studi, (Brescia, 12 novembre 1992), Brescia: Stamperia Fratelli Geroldi, pp. 245-280.