La verità precaria come paradigma del reale: uno sguardo alla narrativa italiana di non-fiction

Publicado

2017-02-08

Número

Sección

Articoli

DOI:

https://doi.org/10.13138/2037-7037/1614

Autores/as

  • Lucia Faienza

Resumen

Questo studio si concentra su quei romanzi che hanno come oggetto l’indagine, o l’interesse, di tipo giornalistico, intorno alla ricostruzione di un episodio di cronaca. Il tentativo sarà quello di evidenziare le strategie letterarie a partire dall’impianto induttivo su cui si sviluppa la narrazione, fino alla ricomposizione della storia attraverso documenti e testimonianze. Verranno presi in considerazione testi di Rea, Franchini, Bettin, quali Mistero napoletano, L’ultima lezione, Cronaca della fine, L’abusivo, L’erede. L’idea è quella che il realismo di queste scritture miri a oltrepassare l’esattezza scientifica del reportage, spingendosi verso una “ermeneutica” della realtà rappresentata. L’assesto precario delle conclusioni a cui l’autore giunge sembra infatti non voler risolvere l’enigma iniziale ma incorporare quest’ambiguità nel testo, mostrando la “soluzione” come potenzialità e punto di fuga del quadro realistico.

This work focuses on novels dealing with journalistic investigation of news event reconstruction. This endeavor is approached by identifying literary strategies of non-fiction compositions starting from the inductive structure developing narration, leading to tale reconstruction by means of documents and witnesses. Several texts from Rea, Franchini, and Bettin are considered, e.g., Mistero Napoletano, L’ultima lezione, Cronaca della fine, and L’abusivo. The background vision is that the  underlying realism of these compositions aims at overcoming scientific accuracy of the reportage, heading to an “hermeneutic” representation of reality. Indeed, the uncertain arrangement of conclusions drawn by the authors time after time appears as an attempt of not resolving completely the initial enigma, thus taking over this ambiguity within the text and showing the “solution” only as a potential escape from the realistic picture.