A Revolution in the State of Civilization: democrazia e società commerciale nel mondo atlantico di Thomas Paine
##submission.downloads##
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2025 Matteo Battistini

Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0.
Gli autori mantengono tutti i diritti sull’opera originale senza alcuna restrizione.
I volume sono distribuiti secondo i termini della licenza internazionale Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 (CC-BY-SA 4.0) che consente la ridistribuzione e il riutilizzo di un’opera a condizione che il creatore sia opportunamente accreditato e che qualsiasi opera derivata sia resa disponibile con “la stessa licenza o una licenza simile o compatibile”.
DOI:
https://doi.org/10.13138/gsc.v49i.4040Parole chiave:
Thomas Paine, Mondo atlantico, Rivoluzione, Democrazia, Società commercialeAbstract
All’età di cinquant’anni, dopo essere sfuggito alla povertà della sua gioventù inglese e aver partecipato all’indipendenza americana come un padre fondatore che sarebbe stato rinnegato, il 26 aprile 1787 Paine salpò dal porto di New York per raggiungere Parigi. Il suo Rights of Man (1791-1792) gettava un ponte politico fra le due sponde dell’Atlantico per sostenere la replica della Rivoluzione americana contro le monarchie del vecchio mondo: gettare idealmente un ponte implicava innovare il vocabolario politico europeo alla luce dell’esperimento americano. La dottrina dell’uguaglianza naturale e della sovranità popolare, la concezione democratica della costituzione e del governo rappresentativo, che aveva elaborato oltreoceano, vennero dunque riprese e approfondite. Nello stesso tempo, la mancata replica della rivoluzione in Gran Bretagna e la vicenda rivoluzionaria francese mostravano che l’Europa non era l’America. Mentre oltre Manica il tentativo rivoluzionario di convocare una convenzione per redigere la costituzione venne sconfitto sul nascere, la Francia non sembrava in grado di uscire dalla rivoluzione, redigere la costituzione e costruire una democrazia fondata sulla rappresentanza. Nonostante nel 1789 l’abate Sieyès avesse sostenuto la necessità del sistema rappresentativo dichiarando impossibile la democrazia diretta, il rifiuto della rappresentanza che Rousseau aveva teorizzato nel 1762 con il Contract Social influenzò in modo decisivo la Rivoluzione francese determinando una continua disputa tra chi rappresentava e chi era rappresentato. La crisi della rappresentanza e la conseguente impossibilità della democrazia costituivano il nucleo problematico della vicenda rivoluzionaria francese, alla luce del quale Paine metteva in discussione quanto aveva sostenuto in Rights of Man per gettare un ponte politico fra le due sponde dell’oceano. Nel pamphlet The Agrarian Justice (1797) Paine spostava l’attenzione dalla politica alla società per spiegare la mancata replica della Rivoluzione americana in Europa alla luce del cambiamento concettuale che le parole società, commercio e civilizzazione stavano subendo in seguito alla vicenda rivoluzionaria. Investigare la società per comprendere la politica serviva per gettare un nuovo ponte sull’Atlantico e superare lo spartiacque storico e teorico che allontanava America ed Europa.