La Costituzione polacco-lituana del 1791: innovazioni e limiti di un percorso
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DOI :
https://doi.org/10.13138/gsc.v49i.4049Mots-clés :
Costituzione polacca del 1791, Unione polacco-lituana, Monarchia costituzionale, Illuminismo europeo, Repubblica nobiliareRésumé
La Costituzione del 3 maggio 1791 rappresenta uno dei più significativi tentativi di riforma istituzionale nell’Europa del XVIII secolo. Redatta in risposta alle fragilità strutturali dell’Unione polacco-lituana, si proponeva di trasformare una repubblica nobiliare in una moderna monarchia costituzionale, ispirandosi ai principi dell’Illuminismo e alla tradizione parlamentare anglosassone. Nonostante la sua breve durata, la Costituzione lasciò un’impronta duratura nella memoria collettiva polacca, alimentando l’aspirazione all’indipendenza nazionale. Il testo rifletteva un delicato equilibrio tra innovazione e tradizione, con l’intento di estendere progressivamente i diritti politici e civili, fino ad allora prerogativa della nobiltà, ad altre classi sociali. Tuttavia, il progetto costituzionale incontrò forti resistenze, sia interne sia esterne, in un contesto caratterizzato da profonde disuguaglianze sociali e intense pressioni geopolitiche, che ne limitarono l’efficacia e l’impatto innovativo