Le rovine "dimenticate". Identità, conservazione e valorizzazione dei resti archeologici nella periferia romana / The “forgotten” ruins. Identity, conservation and enhancement of archaeological remains in roman suburbs
Downloads
Additional Files
- Figura 1 (Italiano)
- Figura 2 (Italiano)
- Figura 3 (Italiano)
- Figura 4 (Italiano)
- Figura 5 (Italiano)
- Figura 6 (Italiano)
- Figura 7 (Italiano)
- Figura 8 (Italiano)
- Figura 9 (Italiano)
- Figura 10 (Italiano)
- Figura 11 (Italiano)
- Figura 12 (Italiano)
- Figura 13 (Italiano)
- Figura 14 (Italiano)
- Figura 15 (Italiano)
- Figura 16 (Italiano)
- Figura 17 (Italiano)
- Figura 18 (Italiano)
- Figura 19 (Italiano)
- Figura 20 (Italiano)
Published
Issue
Section
License
All the papers are published under the CC BY-SA 4.0 licence.
DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/803Abstract
La confusa crescita urbana che ha seguito la fine della guerra, con la sua edificazione disomogenea, ha generato, nelle aree periferiche, un nuovo conflitto tra espansione e rispetto delle preesistenze archeologiche, provocando spesso l’accerchiamento dei resti sopravvissuti o episodicamente esumati. Testimonianze che possono mostrare caratteristiche differenti; in alcuni casi le tracce presentano indiscutibili caratteri monumentali, in altri lo scavo può palesare scarni frammenti che necessitano di un lavoro interpretativo per essere compresi. Il rapporto tra città e rovine può cambiare, dunque, in base alla natura del reperto, ma pure delle forme insediative che lo circondano.
Nelle periferie, alla verticalità della sedimentazione nel lungo periodo, si oppone spesso l’orizzontalità: aree molto estese sulle quali sono distribuite testimonianze che, isolatamente, affiorano nel tessuto contemporaneo. Tuttavia il loro stato di abbandono le rende spesso pressoché irriconoscibili: zone di degrado nelle quali non è garantita neppure la conservazione materiale dei resti. Non è possibile circoscrivere una memoria, il nodo della perimetrazione è tutto qui; solo attraverso il passaggio dalla valutazione della consistenza fisica dei reperti all’individuazione del loro significato sarà possibile ottenere una reale sopravvivenza degli stessi, recuperando loro una leggibilità e un ruolo entro il panorama urbano contemporaneo. Nasce l’esigenza di superare le recinzioni per integrare l’area archeologica nel disegno della città, poiché recuperando la dimensione storica del paesaggio urbano della periferia si può arrivare a costituire quel valore aggiunto che agisce come meccanismo per la coesione sociale e l’identità condivisa tra i cittadini.
Attraverso una serie di esempi concreti, selezionati tra le decine esistenti nel settore orientale della periferia romana, si cercherà di evidenziare come comprensione, conservazione e valorizzazione, costituiscano tre tappe imprescindibili e strettamente connesse dello stesso processo; l’unico praticabile se si vuole tentare di spezzare quella “alterità” che quasi sempre caratterizza i resti. Solo attraverso un serio progetto di valorizzazione sarà possibile trasformarli in segni comprensibili, in grado di svolgere un ruolo attivo nella contemporaneità.
In the suburbs, the post-war confused urban growth, with its disorderly edification, has created a new conflict between archaeology and urban planning. This situation has led to the encirclement of the archaeological remains. The archeology emerges in a different ways, sometimes the traces have undeniable monumental characters; other times the excavation may disclose incomprehensible fragments that need an interpretation. The relationship between city and ruins changes depending on the nature of the findings and the surrounding settlement forms. In the suburbs the verticality of the historical stratification is replaced by horizontal: large areas on which are located single evidences embedded in the contemporary city.
Sometimes their existence has prevented the building expansion, however, their neglect state often makes it almost unrecognizable: areas of material and cultural degradation. Memory can not delimit; just passing by the evaluation of the physical consistency of the findings to the identification of their meaning you’ll get a real survival of the same, updating them in the contemporary urban landscape. It is necessary to overcome the fences and integrate the archaeological area in the contemporary city because recovering the historical dimension of the suburbs landscape, you can get to be the added value that acts as a mechanism for social cohesion.
Through a series of case-study, selected from among the tens existing in roman suburbs, it can be shown as “understanding”, “conservation” and “enhancement”, are three basic steps of the same process, the only one able to break the “anonymity” that characterizes the remains. Only a serious project may return them an active role in contemporary city.
References
Aymonino A. (2010), Recinti versusesperienza, in Archeologia e Contemporaneo, a cura di A. Indrigo e A. Pedersoli, «Iuav. Giornale dell’università», 81, p. 4, http://www.iuav.it/Ateneo1/chi-siamo/pubblicazi1/Catalogo-G/pdf-giorna/Giornale-Iuav81.pdf, 7.12.2013.
Barbanera M. (2009), Metamorfosi delle rovine e identità culturale, in Relitti riletti. Metamorfosi delle rovine e identità culturale, a cura di M. Barbanera, Torino: Bollati Boringhieri, pp. 15-88.
Bartolone R. (2013), Dai siti archeologici al paesaggio attraverso l’architettura, «Engramma», n. 110, ottobre 2013, <http://www.engramma.it>, 2.1.2014.
Buccellato A. (2000), Acquisizioni recenti nel territorio del compendio dei Gordiani e della VI circoscrizione, «Bullettino della Commissione Archeologica Comunale», CI, pp. 345-353.
Bucolo R. (2012), La torre dell’angelo, Roma: E.S.S., Editorial Service System.
Caruso G. (1987), Il Torrione, «Bullettino della Commissione Archeologica Comunale», XCII, 2, pp. 418-420.
Cervelli P.L. (2013), La détérioration de l’éternité. La crise de la mémoire dans la Rome contemporaine, «Urbanités», 2, http://www.revue-urbanites.fr/la-deterioration-de-leternitela-crise-de-la-memoire-dans-la-rome-contemporaine/, 10.1.2014.
Cherubini R. (1989), La coerenza del parco, in Roma città e Foro: questioni di progettazione del centro archeologico monumentale della capitale, a cura di R. Panella, V. Fraticelli, Roma: Officina Edizioni, pp. 123-130.
Ciotta G., a cura di (2009), Archeologia e Architettura. Tutela e valorizzazione. Progetti in aree antiche e medievali, Genova: Aión Edizioni.
Ercolino M.G. (2013), Riflessione sui margini delle aree archeologiche urbane, in Conservazione e valorizzazione dei siti archeologici. Approcci scientifici e questioni di metodo, a cura di G. Biscontin, G. Driussi, Marghera (VE): Arcadia Edizioni Ricerche, pp. 87-97.
Filetici M.G. (2009), Nuovi rapporti spaziali e strutturali nel restauro del mausoleo di S. Elena e del complesso dei SS. Pietro e Marcellino nell’antica regione ad duas Lauros, in Arch.it.arch. Dialoghi di archeologia, a cura di D. Manacorda, R. Santangeli Valenzani, Roma: Quasar, pp. 42-61.
Gioia P., Volpe R. (2004), Centocelle I: Roma S.D.O. le indagini archeologiche, Roma: Rubbettino.
Gizzi S. (2002), L’anastilosi come progetti di architettura, in Archeologia urbana e Progetto di architettura, a cura di M.M. Segarra Lagunes, Roma: Gangemi Editore, pp. 68-70.
Lexicon topographicum urbis Romae: Suburbium (2001-8), Roma: Quasar, 5 voll.
Longobardi G. (2000), Pompei tra luogo e “nonluogo”. Dalla scoperta all’uso pubblico, in Topos e progetto. Il recupero del senso, a cura di M. Manieri Elia, Roma: Palombi, pp. 81-102.
Longobardi G. (2002), Aree archeologiche: nonluoghi della città contemporanea, in Archeologia urbana e Progetto di architettura, a cura di M.M. Segarra Lagunes, Roma: Gangemi Editore, pp. 41-52.
Longobardi G., Carlini A. (2009), Roma: archeologia e degrado urbano, in Arch.it.arch. Dialoghi di archeologia architettura: seminari 2005-2006, a cura di D. Manacorda, R. Santangeli Velanzani, L. Franciosini, E. Pallottino, R. Volpe, S. Picciola, A. Carlini, P. Porreta, Roma: Quasar, pp. 238-251.
Manacorda D. (2007), Il sito archeologico: fra ricerca e valorizzazione, Roma:
Carocci.
Manacorda D. (2009), Archeologia in città. Funzione, comunicazione, progetto, in Arch.it.arch. Dialoghi di archeologia architettura: seminari 2005-2006, a cura di D. Manacorda, R. Santangeli Velanzani, L. Franciosini, E. Pallottino, R. Volpe, S. Picciola, A. Carlini, P. Porreta, Roma: Quasar, pp. 3-15.
Matteini T. (2009), Paesaggi del tempo. Documenti archeologici e rovine artificiali nel disegno di giardini e paesaggi, Firenze: Alinea.
Montalcini De Angelis D’Ossat M. (1985), Le tombe della Via Latina, Roma: Quasar.
Musco S. (2008), Le complexe archéologique de Casal Bertone, «Les dossiers d’archéologie», n. 330, novembre-dicembre, pp. 32-39.
Nota Santi M. (1985a), Largo Preneste, «Bullettino della Commissione Archeologica Comunale», XC, 2, pp. 411-412.
Nota Santi M. (1985b), Via Labicana, «Bullettino della Commissione Archeologica Comunale», XC, 2, pp. 413-415.
Oteri M.A. (2009), Rovine. Visioni, teorie, restauri del rudere in architettura, Roma: Argos.
Quilici L. (1969), Inventario e localizzazione dei beni culturali archeologici nel territorio del comune di Roma, «Urbanistica», 54-55, pp. 109-128.
Quilici L. (1978), La via Latina da Roma a Castel Savelli, Roma: Bulzoni.
Ricci A. (1996), I mali dell’abbondanza. Considerazioni impolitiche sui beni culturali, Roma: Lithos.
Ricci A. (1999), Luoghi estremi della città. Il progetto archeologico tra ‘memoria’ e ‘uso pubblico della storia’, in Topos e progetto. Il Topos come meta, a cura di M. Manieri Elia, Roma: Palombi Editori, pp. 97-127.
Ricci A. (2002), Uno studio sui resti archeologici e monumentali di Roma destinato alla “Carta per la qualità urbana”, in Archeologia urbana e Progetto di architettura, a cura di M.M. Segarra Lagunes, Roma: Gangemi, pp. 201-212.
Ricci A. (2006), Attorno alla nuda pietra. Archeologia e città tra identità e progetto, Roma: Donzelli.
Ruggieri Tricoli M.C. (2007), Musei sulle rovine. Architettura nel contesto archeologico, Milano: Lybra Immagine.
Santangeli Valenzani R., Volpe R. (2009), Quale Archeologia Urbana a Roma? L’esperienza degli ultimi vent’anni, in Arch.it.arch. Dialoghi di archeologia architettura: seminari 2005-2006, a cura di D. Manacorda, R. Santangeli Velanzani, L. Franciosini, E. Pallottino, R. Volpe, S. Picciola, A. Carlini, P. Porreta, Roma: Quasar, pp. 204-215.
Segarra Lagunes M.M., a cura di (2002), Archeologia urbana e Progetto di architettura, Roma: Gangemi Editore.
Segarra Lagunes M.M., a cura di (2007), Progetto archeologico. Progetto architettonico, Roma: Gangemi.
Sementilli M.L. (1988), Il patrimonio archeologico della IX circoscrizione, Roma: Tiporom.
Spera L. (1999), Il paesaggio suburbano di Roma, dall’antichità al medioevo: il comprensorio tra le vie Latina e Ardeatina dalle Mura Aureliane al III miglio, Roma: L’Erma di Bretschneider, pp. 317-319.
Tricoli A. (2013), I siti archeologici urbani: integrare, proteggere, rivelare, evidenziare, in Mostrare l’archeologia. Per un manuale-atlante degli interventi di valorizzazione, a cura di M. Vaudetti, V. Minucciani, S. Canepa, Torino: Umberto Allemandi & c., pp. 62-63.
Varagnoli C., a cura di (2005), Conservare il Passato: metodi ed esperienze di protezione e restauro nei siti archeologici, Atti del convegno (Chieti, Museo della Civitella-Pescara, Facoltà di Architettura, 25-26 settembre 2003), Roma: Gangemi.
Vendittelli L. (2011), Il Mausoleo di Sant’Elena. Gli scavi, Milano: Electa.
Zanker P. (2008), Le rovine di Roma, «Bollettino di archeologia on-line», http://www.bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/bao_document/Keynote_speakers/4_ZANKER.pdf, 28.12.2013.
Zifferero A. (2009), La valorizzazione del patrimonio archeologico urbano dallo scavo alla comunicazione, in Emergenza sostenibile. Metodi e strategie dell’archeologia urbana, a cura di M.T. Guaitioli, Atti della giornata di Studi (Bologna, 27 marzo 2009), http://books.bradypus.net/emergenza_sostenibile, 15.12.2013.
Vanore M., Marzo M., a cura di (2010), Luoghi dell’archeologia e usi contemporanei. Archaeology’s places and contemporary uses. A call for proposals of architectural designs, Venezia: Università Iuav di Venezia Editore.