Tela, tavola, tipologia e tecnica nei Crivelli / Canvas, Panel, Typology, and Technique in the Crivelli Brothers
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https://doi.org/10.13138/2039-2362/3505Abstract
Questo contributo cerca di contestualizzare la scelta del supporto nella Madonna Buonaccorsi di Carlo Crivelli: la tela, molto rara nell'opera di Carlo come in quella del fratello Vittore. Un dipinto su tela di questo periodo non è automaticamente un gonfalone da portare in processione, come si è detto in passato. In realtà, le funzioni dei dipinti su tela potevano essere molto diverse. Alcune tipologie potevano essere eseguite sia su tavola che su tela, come le immagini della Vergine con il Bambino in trono (come, presumibilmente, la Madonna Buonaccorsi nel suo stato originale) o le immagini di santi a figura intera, come il Beato Giacomo della Marcadi Vittore Crivelli (Urbino, Galleria Nazionale delle Marche). Essendo quest'ultima tipologia piuttosto semplice, le possibilità funzionali possono variare. Intorno al 1500 l'uso della tela era ben consolidato nelle Marche (e non solo).
Secondo Vasari il principale vantaggio dei dipinti su tela era che potevano essere trasportati facilmente. Questo potrebbe essere stato il caso della Madonna Buonaccorsi, e forse anche della Madonna della Misericordia nel Santuario della Madonna della Misericordia a Macerata, forse opera di Antonio Solario. In ogni caso, entrambe le tele si distinguono dai gonfaloni processionali su tela bifacciali. Tuttavia, la rarità della tela come supporto nelle opere dei Crivelli necessita di una spiegazione. È possibile che la preferenza per la tavola sia stata motivata dai vantaggi tecnici ed estetici di questo supporto, come l'applicazione di colori brillanti e la lavorazione dei fondi oro. D'altra parte, anche la qualità dell'esecuzione è un fattore da considerare. La Madonna Buonaccorsi e il Beato Giacomo della Marca sono forse rari nell'opera dei fratelli Crivelli, ma sono abbastanza compiuti tecnicamente e stilisticamente. La Crocifissione di Vittore a Fermo, invece, è più sommaria (e presumibilmente più economica) nell'esecuzione.
This contribution seeks to contextualize the choice for the support in Carlo Crivelli's Madonna Buonaccorsi fo Carlo Crivelli: canvas, which is very rare in the oeuvre of Carlo as well as that of his brother Vittore. A painting on canvas of this period is not automatically a gonfalone to be carried in processions, as has been said in the past. Actually, the functions of paintings on canvas could vary widely. Some typologies could be executed either on panel or on canvas, such as pictures of the Virgin with the Child enthroned (as, presumably, the Madonna Buonaccorsi in its original state) or full-length images of saints, such as Vittore Crivelli’s Blessed Giacomo della Marca (Urbino, Galleria Nazionale delle Marche). Since the latter typology is rather simple, the functional possibilities may vary. Around 1500 the use of canvas was well established in the Marches (and elsewhere). According to Vasari the major advantage of paintings on canvas was that they could be transported easily. This may have been the case with the Madonna Buonaccorsi, and perhaps also with the Madonna of Mercy in the Santuario della Madonna della Misericordia in Macerata, possibly the work Antonio Solario. At any rate, both canvases are to be dinguished from processional gonfaloni on canvas that are double-sided. Still, the rarity of canvas as a support in the oeuvres of the Crivelli needs an explanation. It is quite possible that the preference for panel was motivated by the technical and esthetic advantages of this support, such as the application of brilliant colours, and the tooling of gold backgrounds. On the other hand, quality of execution is also a factor to be considered. The Madonna Buonaccorsi and the Blessed Giacomo della Marca may be rare in the work of the Crivelli brothers, but they are quite accomplished technically and stylistically. Vittore’s Crucifixion in Fermo, on the other hand, is more summary (and presumably cheaper) in execution.
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