Percorsi dell’astrazione negli anni Cinquanta: Note sulle Spirali e i Totem di Roberto Crippa (1950-1956) / The Paths of Abstraction in the 1950s: Notes on Roberto Crippa's Spirals and Totems (1950-1956)
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https://doi.org/10.13138/2039-2362/3127Abstract
L'articolo ripercorre la vicenda artistica di Roberto Crippa (Monza, 1921 – Bresso, 1972) a partire dal 1950, ovvero dalla data di adesione al gruppo degli Spazialisti, con il quale, quell'anno, sottoscrisse la Proposta di un regolamento. Movimento spaziale. Il tema prescelto da Crippa per dare graficamente forma alle concezioni teoriche Spazialiste fu la spirale, delineata sul supporto attraverso la stesura di linee nette e concise eseguite con ritmi gestuali impulsivi. Partendo da un'analisi delle opere eseguite tra il 1950 e il 1955 e dal reperimento di documenti d'archivio per massima parte inediti, il presente contributo rintraccia come snodi centrali della poetica di Crippa non solo la militanza nello Spazialismo e la conoscenza degli esiti elaborati dalle correnti informali coeve, ma ritrova nei contatti con i surrealisti, in particolare nel rapporto diretto con Roberto Matta ed Enrico Donati, uno snodo fondamentale per comprendere appieno le sperimentazioni linguistiche compiute dall'artista nella prima metà degli anni Cinquanta.
The article investigates Roberto Crippa's (Monza, 1921 - Bresso, 1972) artistic career from 1950, when he joined the Spatialist group signing the manifesto Proposta di un regolamento. Movimento Spaziale. The theme chosen by Crippa to graphically shape the theoretical conceptions of the Spatialism was the spiral, outlined on the surface through a clear and concise line drew by impulsive gestural rhythms. By analysing unpublished archival documents as well as works of artworks realised by Crippa between 1950 and 1955, this study finds as a fundamental moment in Crippa's art, not only the Spatialists’ theories and the Art Informel, but also Crippa’s direct contact with Surrealist artists, in particular with Roberto Matta and Enrico Donati. These relationships were two fundamental chapters for fully understanding Crippa's œuvre of the first half of the fifties.
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