Riconoscimento, appropriazione e costruzione di un’immagine del cambiamento nelle esperienze di valorizzazione della città operaia / Identity, appropriation and building of an image of change in the enhancement of working-class neighbourhoods
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/760Abstract
Il contributo analizza i meccanismi di riscoperta e valorizzazione dei quartieri per la residenza operaia, con l’obiettivo di verificare quali siano le condizioni che permettono a testimonianze lontane dall’eccezionalità e per molti aspetti ancora cariche di una memoria conflittuale di reinventarsi e quanto, al contrario, approcci inadatti inducano il radicamento di posizioni e forme di appropriazione che impediscono un effettivo ripensamento del luogo.
In particolare, il confronto fra i modelli utilizzati nel campo delle scienze sociali per l’analisi dei processi di patrimonializzazione e alcune significative esperienze realizzate permette di mettere in luce l’esistenza di una “zona grigia”, in cui non riescono ad emergere le dinamiche della rottura e dell’appropriazione identitaria che caratterizzano i modelli descritti in letteratura ed in particolare i modella della patrimonializzazione spontanea ed istituzionale.
È quindi necessario mettere a punto nuovi modelli e nuovi approcci, che tengano conto dell’effettivo contesto in cui i progetti vengono avviati e delle specificità di questo patrimonio “scomodo”.
The paper analyses the processes of rediscovery and valorisation of the working-class neighbourhoods, in order to verify under which conditions this ordinary and in some cases “conflicting” legacies can reinvent themselves and how, on the contrary, inadequate approaches would reinforce beliefs and forms of appropriation that prevent a real rethinking of the site.
Through the comparison between the models developed in the field of social sciences, that describe the conditions for cultural heritage valorisation, and some significant experiences, a sort of “grey zone” has been pointed out in which the dynamics of rupture and appropriation that characterize the two main models (spontaneous or institutional) don't arise.
A new approach and new tools are needed, that take into account the social and identitarian context of the projects, and the specific nature of this "uneasy" kind of heritage
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