Le prime commissioni del monastero cassinese di San Pietro in Modena ad Antonio Begarelli (1532-1546) / The first commissions of the Cassinese monastery of San Pietro in Modena to Antonio Begarelli (1532-1546)
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/2862Abstract
Il saggio è dedicato alle prime commissioni del monastero benedettino cassinese di San Pietro in Modena ad Antonio Begarelli (1499-1565): quattro statue raffiguranti l’Immacolata con il Bambino, San Pietro, San Benedetto, Santa Giustina e il gruppo plastico raffigurante il Compianto sul corpo di Cristo. Per la prima volta le opere sono studiate in rapporto alla collocazione originaria in spazi fondamentali del monastero quali il dormitorio dei monaci e l’antica sala del Capitolo, oggi alterati o parzialmente in abbandono. Ricostruitone l’assetto, lo studio mira a comprendere la funzione attribuita alle opere e la percezione che potevano averne i monaci, unici fruitori, legando tale esperienza alla pratica della preghiera e meditazione introdotta da Ludovico Barbo, riformatore e fondatore della Congregazione a cui San Pietro apparteneva. Ne deriva una riflessione sull’arte e sulle scelte espressive di Begarelli, in particolare sulla monocromia delle sue opere, e sulle ragioni del duraturo favore nei suoi confronti di committenti consapevoli quali furono i Cassinesi.
The essay deals with the first commissions of the Benedictine Cassinese monastery of San Pietro in Modena to Antonio Begarelli (1499-1565), namely, four statues of the Immaculate Conception and Child, St. Peter, St. Benedict, St. Giustina, and the plastic ensemble of the Lamentation over the Dead Christ. For the first time sculptures are studied in relation to their original spatial context in the monks’ dormitory and the ancient Chapter room, essential spaces of the monastery now changed or partially abandoned. Through this, the study aims to understand the function of these works and the perception that the monks, the only allowed to see them, could have, linking this experience to the practice of prayer and meditation introduced by Ludovico Barbo, reformer and founder of the Congregation to which San Pietro in Modena belonged. The result is a reflection on Begarelli’s art and expressive choices, including the monochrome in his works, and also on the reason for the Cassinese monks’s lasting favour towards him.
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