Archeologia montana e archeologia delle risorse ambientali: approcci “marginali” di studio alle aree montane italiane nel periodo post-classico / Mountain archaeology and archaeology of environmental resources: “marginal” approaches to the study of Italian mountain areas in the post-classic age
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/1280Abstract
Il contributo prova ad affrontare una discussione critica intorno all’archeologia delle aree montane, come banco di prova per aspetti particolari al margine degli studi attuali in Italia, in relazione anche con quanto avvenuto in altri contesti europei e alle relazioni tra la ricerca archeologica sugli spazi insediati e l’ecologia storica. A tale scopo, si prova a contestualizzare le ricerche del Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale (DAFIST-DISTAV) dell’Università di Genova all’interno di un più vasto panorama degli studi di archeologia ambientale e di ecologia storica. L’introduzione del contributo prova a dare conto della varietà di sfumature interpretative del termine archeologia ambientale e discute dei differenti approcci di studio che contribuiscono agli studi di storia ambientale. I due paragrafi successivi si concentrano maggiormente sulla situazione italiana e sui dialoghi mancati o riusciti tra la paleoecologia (e poi l’archeologia ambientale) e l’archeologia.The paper presents a critical discussion of the state of the mountain archaeology, an area of investigations concerning particular subjects which are currently located on the margins of current research in Italy, in connection with other European contexts, and the relationships between the archaeological research on settled spaces and historical ecology. In order to do so, this paper seeks to contextualize research conducted by the Laboratory of Environmental Archaeology and History (DAFIST-DISTAV) at the University of Genoa (Italy) within the wider panorama of studies concerning environmental history and environmental archaeology. The introduction of the contribution provides an account of the variety of interpretative nuances concerning the term ‘environmental archaeology’ and discusses different approaches that can contribute to the investigations in environmental history. The two following sections focus on the Italian situation and the missed or successfull opportunities for dialogues between paleoecology, environmental archaeology and archaeology.
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