Storia e archeologia di un ambiente montano: un progetto di ricerca sui paesaggi lunigianesi / History and archaeology of a mountain area: a research project on Lunigiana landscapes
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/1151Abstract
Da alcuni anni un gruppo di ricerca afferente all’Università di Pisa studia la popolazione e i paesaggi della Lunigiana attraverso un progetto articolato in più fasi. In questo contributo sono presentati i primi due sotto-progetti: TraMonti, dispiegato in Val di Vara (SP) e ormai terminato, e Casola nella Valle Aulella (MS), in via di conclusione. Dopo aver illustrato gli elementi caratterizzanti e le problematiche incontrate in questi sotto-progetti, sono introdotte alcune considerazioni generali sulle problematiche della ricerca archeologica nelle aree montane e in relazione alle scelte operate nell’impiego di un WebGIS per la gestione dei dati. Vengono poi avanzate delle riflessioni sul significato di una storia/archeologia pubblica nelle società colpite da calamità naturali. Nelle osservazioni conclusive si evidenzia la necessità di un approccio multidisciplinare allo studio delle aree montane e la difficoltà di lavorare in zone che ancora soffrono di marginalità e di depopolamento. Tuttavia, si ricorda il grande interesse scientifico di questo tipo di studi e la possibilità che essi possano influenzare la società contemporanea.
Since a few years a research group at the University of Pisa studies the population and the landscapes of the Lunigiana through a project divided into several phases. In this paper we present the first two sub-projects: TraMonti, deployed in the Vara Valley (SP) and now closed, and Casola in the Aulella Valley (MS), now reaching its conclusions.
Some general considerations follow the outline of the main features and of the problems we faced. They concern the archaeological research in mountain areas and the choices made in the use of a web GIS for the management of the collected data. Some insights about the meaning of a public history/archaeology in societies affected by natural disasters are also given. In the concluding remarks we argue for the need of a true multidisciplinary approach in the study of mountain areas and outline the difficulty of working on areas that still suffer from marginalization and sparse population. Nonetheless, it is recalled the great scientific interest in this type of studies and the possibility that they can affect contemporary society.
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