Le società cambiano, il castigo rimane? La giustizia tra eccedenza del diritto e ordinamento sociale

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Pubblicato

2022-04-19

Fascicolo

Sezione

Lessico e politica del diritto penale

DOI:

https://doi.org/10.13138/2704-7148/2998

Autori

  • Roberto Cornelli

Abstract

È possibile rinunciare alla pena come inflizione di una sofferenza? Ed è possibile garantire la tenuta dell’ordine in una democrazia senza un costante richiamo alla “forza di legge”?

In un percorso che lega la penalità alla forza necessaria alla preservazione dell’or- dine e che tocca tanto l’aspetto simbolico-sacrificale della pena quanto la sua rile- vanza nell’attività di ordinamento della società, s’intende discutere delle condizioni di praticabilità di una giustizia che rinunci alla forza del castigo come elemento imprescindibile per istituire la società.

Is it possible to give up punishment as infliction of suffering? And is it possible to guarantee the maintenance of order in a democracy without constant reference to the “force of law”?

In a path that links the penalty to the force necessary to preserve order and that touches as much on the symbolic-sacrificial aspect of punishment as on its relevance in the activity of social ordering, this paper will discuss the coercive nature of punishment and its function in maintaining order.

The aim is to outline some conditions in order to think about justice beyond the force of punishment as an essential element for establishing society.

Parole chiave / Keywords: pena, vendetta, forza, ordinamento, giustizia / punishment, vengeance, force, ordering, justice.