La paura nel campo penale: una storia del presente
Downloads
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza

DOI:
https://doi.org/10.13138/2704-7148/2216Abstract
Il mio interesse per le dimensioni affettive della sfera penale risale agli anni in cui Adolfo Ceretti costruiva le fondamenta teoriche e operative della giustizia riparativa italiana (e non solo) e accompagnava le mie prime riflessioni di politica criminale, Massimo Pavarini coglieva l’esigenza di riflettere criticamente su un tema emergente anche in Italia, quello della sicurezza urbana, e mi ospitava agli incontri del Comitato scientifico del progetto Città Sicure, e Alessandro Baratta sfidava i cliché del dibattito culturale e politico italiano sulla paura della criminalita.
Attingendo da una sterminata letteratura sul tema, ho condotto per venti anni studi e ricerche sulla paura nel campo penale che nel mio intervento al Laboratorio di storia del penale e della giustizia del maggio del 2018 ho inteso riprendere e approfondire nella prospettiva della “storia del presente” – per usare un’espressione cara a David Garland.