‘Paesaggio urbano’ e tecnologie informatiche. Per una nuova lettura del Catasto di Ascoli del 1381
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Abstract
L’articolo propone nella prima parte una analisi, attraverso una disamina della storiografia urbana a partire dagli anni ’50 del XX secolo, della definizione di città. La storiografia, che ha infatti di volta in volta privilegiato l’aspetto materiale su quello istituzionale o viceversa, negli ultimi anni si è posta di fronte alla questione con un approccio diverso, proponendo una definizione assai più complessa di città. In questo contesto alcuni specialisti hanno sviluppato linee guida per la ricerca futura che potessero garantire il raggiungimento di risultati attendibili. Nella seconda parte si prende in considerazione l’uso delle tecnologie informatiche e la loro capacità di inserirsi efficacemente nelle nuove metodologie di cui s’è parlato. Si esaminano dunque i casi di Carpi e Cingoli in cui l’uso dell’informatica a partire dalle fonti ha prodotto risultati inediti, smentendo anche quanto affermato tradizionalmente dalla storiografia. Nell’ultima parte si propone una rilettura con una tecnologia GIS del Catasto di Ascoli Piceno del 1381.
In its first part this article proposes an analysis of the concept ‘urban space’ through a close examination of the definitions given by urban historiography since 1950. In urban historiography exist in fact two definitional strands: the first is a conception of the urban space that relies on ‘material’ aspects, the second on institutional ones. Recently, however, the issue has been tackled according to a different approach, that proposes a more complex definition of urban space. In this effort, some specialists have developed guidelines for future research that could ensure the attainment of reliable results. The second part discusses the use of information technologies in urban history argues in favor of their full integration in the new methodology mentioned above. Therefore the article examines the cases of Carpi and Cingoli: in the case of these two towns, the application of information technologies on the extant primary sources, gave new results, refuting what had been traditionally maintained by previous scholars. In the last part the author proposes a new interpretation of Ascoli Piceno’s cadastre (1381) by means of a geographic information system (GIS).