Pasiones y bifurcaciones del exotismo en la narrativa fantástica argentina (Borges, Bioy Casares y Cortázar)

Downloads

Pubblicato

2014-10-29

DOI:

https://doi.org/10.13138/2037-7037/992

Autori

  • Maria Amalia Barchiesi unimc

Abstract

Un’attenta lettura dei principali saggi dedicati allo studio del fenomeno culturale dell’esotismo consente di evidenziare quelle che potremmo definire le sue caratteristiche narrative. La rappresentazione dell’esotico (sia verbale, sia iconica) racchiude un racconto stereotipato, fondato su un modello sintattico transitivo. Questa specifica trasformazione di stati narrativi del discorso esotizzante ha inoltre suscitato nell’osservatore, spettatore o lettore europeo atteggiamenti e stati di animo ben definiti, tali come la curiosità e l’ammirazione.
Sulla base di queste osservazioni, la mia analisi vuol dimostrar che la narrativa fantastica argentina, prodotta nell’ambito multietnico e cosmopolita di Buenos Aires, nel periodo che va dalla fine degli anni Quaranta a verso la fine degli anni Cinquanta, ha saputo forgiare la matrice narrativa e passionale di un nuovo genere letterario, sovvertendo la logica e le emozioni del narcisismo europeo, alterando cioè il livello sintattico, semantico e passionale del paradigma narrativo della letteratura esotizzante di viaggio. Al riguardo la ricerca propone un’analisi di tre racconti appartenenti al periodo menzionato: “El Zahir” di Jorge Luis Borges; “El ídolo” di Adolfo Bioy Casares e “El ídolo de las cícladas” di Julio Cortázar.