La Realtà “catramosa” nelle pieghe del testo finzionale. Una lettura di Petrolio di Pasolini
DOI:
https://doi.org/10.13138/2037-7037/1623Abstract
Petrolio è opera postuma, incompleta, frammentaria, ricostruita e assemblata da un coacervo di appunti manoscritti e dattiloscritti: il testo avrebbe dovuto rappresentare, secondo le parole dello stesso Pasolini, la “summa” del suo sapere e delle sue esperienze, una forma ibrida che incorporasse il romanzo, il saggio, il poema, l’inchiesta, il metaromanzo concepito come dialogo dell’autore con il lettore. Se è vero che la sua natura finzionale e metanarrativa sembra collocarlo nella famiglia della fiction, è innegabile che il Reale “paludoso”, “oleoso”, “catramoso” (le vicende politiche, gli intrighi dell’economia petrolifera, i riferimenti più o meno espliciti ai protagonisti della Storia) affiora nelle crepe-pieghe del territorio narrativo. Ma il destino di Petrolio si compie anche al di fuori del romanzo: l’ipotesi dell’esistenza di un capitolo perduto, nel quale Pasolini avrebbe rivelato i nomi dei mandanti delle stragi e del presunto assassinio di Enrico Mattei, ha generato indagini giudiziarie, inchieste parlamentari, alimentando la tesi complottistica dell’assassinio dello stesso Pasolini. Cosicché la Realtà, habitat della non-fiction, appare costituire l’appendice e l’esegesi di un testo dove Pasolini gioca una partita a tutto campo con il lettore: luogo reale di rivelazioni sconvolgenti e profezie ineluttabili e non-luogo di fiction destrutturata e digressiva in bilico tra narrazione e autocoscienza.
Petrolio is a posthumous, incomplete, fragmentary novel, built and assembled from a folder of handwritten and typed notes: the text should have been, in the view of Pasolini, a summa of his knowledge and experiences, a hybrid form that incorporates novel, essay, poem, report, novel conceived as dialogue between author and reader. If its fictional essence and its structure as meta-novel seem to place Petrolio in the fiction genre, it’s undeniabile that the Real “swampy”, “oily”, “tarry” (political affairs, intrigues of oil economy, real names of history’s figures) is leaking from cracks of fictional land. But Petrolio’s destiny takes its course out of novel: the hypothesis about existence of a lost chapter, in which Pasolini would disclose the names of the sponsors of italian massacres and of Enrico Mattei’s murder, has caused judicial investigations, parliamentary inquiries and seems to suggest the theory of conspiracy againt Pasolini. So Reality, as no-fiction habitat, represents an appendix and an exegesis about a novel, where Pasolini plays an all-out game with the reader: a novel that is a real place of shocking disclosures and prophecies, a no-place of deconstructed fiction full of digressions in the tipping point between storytelling and selfawareness.