Confini mobili della modalità non-fiction. Ermanno Rea, Mistero napoletano e La comunista
DOI:
https://doi.org/10.13138/2037-7037/1609Abstract
Tra gli autori contemporanei riconducibili all’area della Non-fiction uno degli scrittori maggiormente consapevole è Ermanno Rea. Il romanziere napoletano è approdato al genere in modo per così dire “naturale”, provenendo dalla scuola del giornalismo militante di sinistra. La modalità scelta per illustrare l’uso delle tecniche “non-fiction” di cui Rea si serve è quella del confronto tra due suoi testi, che trattano il medesimo tema e presentano lo stesso personaggio principale: Mistero napoletano (1995) e La comunista (2012). Il confronto cercherà di rintracciare ogni riferimento intertestuale, tenendo in considerazione il piano linguistico e contenutistico, ma l’obiettivo principale sarà mettere in evidenza le differenze stilistiche che rendono uno ascrivibile alla macro area non-fiction, l’altro in quella opposta, interrogando di volta in volta la legittimità, validità e tenuta critica delle reciproche assegnazioni.
Of the contemporary authors ascribable to the non-fiction genre Ermanno Rea is one of the most informed. The Neapolitan novelist came to the genre in a way that could be described as “natural”, coming from a background of miltant left journalism. The method that has been chosen to illustrate the use of “non-fiction” techniques that Rea makes use of, is that of the comparison between two of his texts which discuss the same theme and the same main character: Mistero napoletano (1995) and La comunista (2012). The aim of this comparison is to try and trace any intertextual links, focusing on the language and the content used. However, the principal objective is to highlight the main stylistic differences which make one ascribable to the macro genre of non-fiction, and the other to the fiction genre, each time questioning the legitimacy, the effectiveness and the critical consistency of these mutual attributions.