Chi ha paura dei metodi informatici in archeologia? / Who is afraid of computer methods in archaeology?
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/2792Abstract
Con l’introduzione nel sistema universitario italiano del settore della metodologia della ricerca archeologica, era stata riconosciuta, nel 2000, l’autonomia di un ambito di studi dedicato all’analisi dei contenuti tecnico-operativi delle scienze archeologiche. Uno sguardo al reclutamento accademico degli ultimi dieci anni mostra il balzo, in termini numerici, del raggruppamento della metodologia archeologica. Tuttavia, nonostante l’incremento registrato, il settore appare un campo di ricerca eterogeneo piuttosto che uno spazio autonomo di riflessione teorica e pratica. In questo contenitore ha trovato spazio uno specifico dominio di studi dedicato all’analisi dei metodi informatici indirizzato, oggi, prevalentemente alla scelta del più semplice e accattivante processo applicativo piuttosto che alla riflessione sulle conseguenze che l’uso che la tecnologia determina sulla trasformazione del metodo in archeologia.
In 2020, a specific field of research aimed at the analysis of the methodological contents of archaeological sciences was introduced into the Italian academic system. The recruitment of the past decade reveals the increase recorded by the grouping of methodology. Despite this, the academic sector appears to be a heterogeneous domain rather than an autonomous space for theoretical and practical investigations. In this domain, a specific field of study dedicated to the analysis of computer-based methods has found its place. Nowadays, this research-field is mainly directed towards the choice of the simplest and most appealing application process as opposed to reflecting on the consequences that the use of technology determines on the transformation of method in archaeology.
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