«Un fatto che nella storia della nostra città non si potrà tacere mai». La Mostra d’Arte antica abruzzese di Chieti del 1905 attraverso un’analisi delle fonti documentarie / «Un fatto che nella storia della nostra città non si potrà tacere mai». Chieti’s 1905 Expo of the “Ancient Art of Abruzzo”. A historical research through the analysis of the sources
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- Basilio Cascella, Città di Chieti. Mostra d’arte antica abruzzese, 1905 (Italiano)
- “Mostra d’Arte Antica Abruzzese”, Chieti (1905), Sezione prima: mobili intagliati in legno, tappeti, lavori in argento, in ferro, in ottone e in rame, ritratti ed oggetti diversi (Italiano)
- Matteo di Campli, Madonna incoronata da angeli e Sposalizio di Santa Caterina di Alessandria (Italiano)
- Nicola da Guardiagrele, Madonna con il Bambino (Italiano)
- Orazio Pompei (attr.), Annunciazione (Italiano)
- “Mostra d’Arte Antica Abruzzese”, Chieti (1905), Sezione quarta: Tappeti, merletti e ricami (Italiano)
- Nardole di Francesco Bartolomeo, Croce processionale (Italiano)
- Nardole di Francesco Bartolomeo, Croce processionale, verso (Italiano)
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https://doi.org/10.13138/2039-2362/3209Abstract
Tra metà ‘800 e primo ‘900 l’Italia appena costituita rappresentò un caso particolare per il desiderio di conoscere e valorizzare le proprie radici. In questo clima rientrava il fenomeno delle esposizioni, in quanto occasioni valide sia a dimostrare progresso e modernità raggiunti, sia a ricostruire storie locali e culturali delle comunità del nuovo Stato. Nell’ambivalenza tra un’identità ancora da scoprire e la percezione di radicamento nei territori di appartenenza, tali manifestazioni si svilupparono anche in ambito regionale. Relativamente a questo contesto, il presente lavoro riguarda il caso della “Mostra d’Arte Antica” di Chieti del 1905, che fu scenario d’unione tra arte e artigianato d’Abruzzo nel corso dei secoli. L’analisi dei fatti è stata condotta tenendo conto della documentazione d’archivio e della letteratura critica prodotta all’epoca, con attenzione ai punti di vista di studiosi che evidenziarono anche i pericoli di dispersione legati a questa tipologia di rassegne.
Across the second half of the 19th century and the beginning of the 20th, the newborn Italian nation expressed the desire and the willingness to show itself and be acknowledged by the world. Therefore, exhibitions represented valuable opportunities to unveil the level of progress and modernity achieved. Simultaneously, they served as a platform to enhance the nation-building process through the reconstruction of the local, artistic, and cultural history of the Italian regions within the new State. This ambivalence between a national identity in the making facing a well-rooted local sense of belonging boosted the organization of exhibitions at the regional level. In this context lies the purpose of this research by taking into consideration the “Mostra d’Arte Antica” organized in Chieti in 1905 which linked art and craftsmanship of the Abruzzo Region over times. The study has been conducted by collecting the available sources from local and national archives, with a keen eye on the points of view of several commentators and academics of the time.
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