La ritrattistica di Achille Funi nei primi anni Venti e la tradizione figurativa della scuola ferrarese / The portraits by Achille Funi during the early 1920s and the tradition of the Ferrarese School
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https://doi.org/10.13138/2039-2362/268Abstract
Il saggio prende in esame la produzione ritrattistica di Achille Funi evidenziandone alcune caratteristiche radicate nella pittura di alcuni maestri del Quattrocento ferrarese e reinterpretate dal pittore ferrarese alla luce dei presupposti stilistici insiti al rappel à l’ordre affermatosi all’indomani del primo conflitto mondiale. Anche sulla scena artistica ferrarese si riscontra un interesse in tal senso corroborato anche da alcuni contributi teorici di personalità quali Mimì Quilici Buzzacchi, che prelude a futuri sviluppi consolidati nel corso dei tardi anni Venti e degli anni Trenta con il ritorno in auge del Mito di Ferrara propugnato dal regime e dagli intellettuali facenti capo al “Corriere Padano”.
The essay considers a group of portraits executed by Achille Funi during the early Twenties highlighting some of the characteristics rooted in the painting of the XV Century Ferrarese masters and reinterpreted by the Ferrarese artist in the light of the stylistic assumptions inherent to the return to order upheld in the aftermath of World War I. Ferrara’s artistic scene was no exception, being corroborated by the theoretical contributions of critics and artists such as Mimì Quilici Buzzacchi, as a prelude to future developments that will culminate in the course of the late Twenties and the Thirties with the return in vogue of the Myth of Ferrara, advocated by the regime and intellectuals gathering around the "Corriere Padano".
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