Alcune pale d'altare cinque e seicentesche nella chiesa di San Francesco a Fermo / Some 16th and 17th century altarpieces in the church of San Francesco in Fermo
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- Fig. 1. Girolamo da Faenza (?), Madonna col Bambino in gloria e i santi Giacomo maggiore, Giacomo della Marca, Andrea e Pietro, Fermo, Chiesa di San Francesco. (Italiano)
- Fig. 2. Girolamo da Faenza (?), Madonna col Bambino in gloria con i santi Giovanni Battista, Antonio da Padova, Francesco e Rocco, Fermo, chiesa di San Francesco. (Italiano)
- Fig. 3. Girolamo da Faenza (?), Madonna col Bambino in gloria e i santi Giacomo maggiore, Giacomo della Marca, Andrea e Pietro, dettaglio della parte centrale del dipinto, Fermo, Chiesa di San Francesco. (Italiano)
- Fig. 4. Lorenzo Lotto, Pala di Fermo, attualmente in collezione privata romana. (Italiano)
- Fig. 5. Antonio Liberi da Faenza, Madonna del latte e santi, Montelupone, chiesa di San Francesco. (Italiano)
- Fig. 6. Girolamo da Faenza (?), Madonna col Bambino in trono con i santi Marco, Giovanni Battista e Domenico, Ascoli, museo diocesano. (Italiano)
- Fig. 7. Girolamo da Faenza (?), Madonna in trono con San Francesco e Sant'Andrea, Monteprandone, chiesa di Santa Maria delle Grazie. (Italiano)
- Fig. 8. Gaspare Celio, Madonna col Bambino e i santi Antonio Abate e Maria Maddalena, Fermo, chiesa di San Francesco. (Italiano)
- Fig. 9. Benigno Vangelini (?), Immacolata Concezione tra santi, Fermo, chiesa di San Francesco. (Italiano)
- Fig. 10. Benigno Vangelini (?), Immacolata Concezione tra santi, dettaglio della veduta nella parte bassa del dipinto, Fermo, chiesa di San Francesco. (Italiano)
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/2093Abstract
L’articolo prende in esame quattro pale d’altare della chiesa di San Francesco a Fermo, accomunate dal fatto di essere state quasi del tutto trascurate dalla storiografia. Un confronto con opere di Lorenzo Lotto e Antonio Liberi da Faenza evidenzia i punti di tangenza con la coeva cultura figurativa veneto-romagnola. Si presentano poi alcuni dipinti, conservati ad Ascoli e a Monteprandone, che per la cifra stilistica sembrano da legare allo stesso ignoto autore delle tele fermane. Nel secondo paragrafo si approfondiscono le circostanze relative alla committenza di due pale d’altare del Seicento, la Madonna col Bambino e i santi Antonio Abate e Maria Maddalena, firmata da Gaspare Celio, e una Immacolata Concezione tra santi, attribuita al pittore romano Benigno Vangelini. Si sottolinea inoltre il forte messaggio, sia religioso che civico, espresso da tali opere.
This essay examines four altarpieces from the church of San Francesco in Fermo with the common feature that they’ve been almost neglected by the local historiography. A comparison with some paintings of Lorenzo Lotto and Antonio Liberi da Faenza highlights on the agreement with a Venetian figurative language inflected by the culture of Romagna. Some paintings from Ascoli and Monteprandone are then presented because of their style that links them to the same unknown author of the paintings from Fermo. The second paragraph sets out the context of two 17th century altarpieces’ patronage: a Madonna and child with saints Antonio Abate e Maria Maddalena, signed by Gaspare Celio, and an Immaculate Conception with saints, attributed to the Roman painter Benigno Vangelini. For both the paintings, the strong message, religious and civic together, is underlined.
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