Tra Fermo e Roma: opere perdute e contesti ritrovati per Benigno Vangelini / Between Fermo and Rome: lost works and environments found for Benigno Vangelini
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https://doi.org/10.13138/2039-2362/1801Abstract
Nel nuovo catalogo della Pinacoteca di Fermo il misterioso «Benigni», ricordato dalla letteratura locale e individuato criticamente per primo da Amico Ricci si identifica, con il «Benigno Vagnolini» reso noto da Giuseppe Fabiani (1961) e con il «Benigno Vangelini» la cui attività romana è stata illustrata da Maria Barbara Guerrieri Borsoi nel 2009. L’artista animava la cultura artistica della città nel secondo decennio del Seicento quando questa, dopo la Notte di Rubens, era in procinto di arricchirsi di un nuovo capolavoro proveniente da Roma, la Pentecoste di Giovanni Lanfranco. Il rinvenimento di un disegno, due dipinti e alcuni documenti inediti consentono in questa sede di restituire un profilo più preciso del pittore e di proporre ipotesi sulla formazione, illuminando il milieu in cui si trovò a operare in rapporto alla committenza cittadina.
In the new catalogue of Fermo’s Civic Art Gallery the enigmatic «Benigni», mentioned by local literature and critically firstly recognized by Amico Ricci, has been identified as «Benigno Vagnolini», made known by Giuseppe Fabiani (1961) and as «Benigno Vangelini», active in Rome by Maria Barbara Guerrieri Borsoi in 2009. The painter enlivened the artistic environment of the city that had welcomed the Night by Rubens and was preparing to receive the Pentecost by Lanfranco, both coming from Rome. In this study, the discovery of one drawing, two paintings and some unpublished documents allow us to propose hypotheses on his training, to offer an accurate profile of the artist, and to enlighten the milieu in which he had working and the relationships with the city patrons.
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