Tradizione e innovazione nella tarda attività di Carlo Crivelli: il caso della pala di San Francesco a Fabriano /Tradition and Innovation in Carlo Crivelli's Late Activity: The Case of the San Francesco Altarpiece in Fabriano
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- 2024-08-26 (2)
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/3492Abstract
Interrogandosi sulla pala di Carlo Crivelli per San Francesco a Fabriano, dispersa fra vari musei e alla cui ricomposizione lavorò in prima istanza Federico Zeri, se ne metteranno in luce le peculiarità dal punto di vista costruttivo e compositivo. La teoria di Santi o di Apostoli ai lati di Cristo alla base di un’ancona, tipica della produzione di Crivelli e che conta una serie molto ampia di paralleli in varie zone d’Italia, trova nondimeno nelle mani del pittore veneziano le sue più audaci sperimentazioni: all’incontro, tardivo, con la pala quadrarinascimentale, egli reagisce, piuttosto che sposandone le prerogative concettuali, piegando quella formula alle proprie consuetudini di rappresentazione. Una nuova pista di lettura viene avanzata a proposito della disposizione delle tavole, differenti per altezza e venatura del supporto, lungo la predella.
Questioning Carlo Crivelli’s altarpiece for San Francesco in Fabriano, dispersed among various museums and on whose recomposition Federico Zeri worked first, its peculiarities from a constructive and compositional point of view will be highlighted. The theory of Saints or Apostles at Christ’s sides in the base of an altarpiece, typical of Crivelli’s production and which counts a very wide series of parallels in Italy, nevertheless finds in the hands of the Venetian painter its most ambitious experimentations: at the late encounter with the Renaissance pala quadra, he reacts by bending that formula to his own representational habits rather than espousing its conceptual prerogatives. A new interpretation about the arrangement of the predella panels, differing in height and support veining, will be advanced.
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