Per il profilo biografico e artistico del pittore fiammingo Jacob de Hase, maestro di Cerquozzi / For a biographical and artistic profile of the Flemish painter Jacob de Hase, Cerquozzi's master
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/3201Abstract
Ricordato dalle fonti di letteratura critica come artista di grande fama e primo maestro di Michelangelo Cerquozzi, Jacob de Hase, pittore d’Anversa che all’inizio del XVII secolo si trasferì a Roma, è ancora pressoché sconosciuto. Una sola opera è stata finora a lui attribuita: la Cattura di Cristo di collezione privata, firmata sulla lama di un soldato in primo piano. In questo studio, si analizza il testamento dell’artista, nel quale si citano alcune opere di sua esecuzione, e si propone l’attribuzione di un Martirio di San Bartolomeo (riportante una firma, di incerta lettura, sopra la lama di un aguzzino in primo piano). Inoltre, alcuni documenti inediti, rintracciati in diversi archivi romani, permettono di ricostruire l’attività economica del fiammingo, che per testamento distribuì ingentissime somme di denaro: parallelamente all’attività artistica (la sua bottega ospitò molti allievi-garzoni come Jan Snellinck e Antoon van Os), fu promotore di diversi investimenti finanziari, talora in società con illustrissime personalità come Federico Cesi.
Jacob was born and trained in Antwerp, but at the beginning of the 17th century he moved to Rome where he lived for more than thirty years until his death. He is remembered by sources of critical literature as an artist of great fame and first master of Michelangelo Cerquozzi, but little is known of him yet. Only one work has so far been attributed to him: Capture of Christ from a private collection, signed on the blade of a soldier in the foreground. In the artist's will, analized in this study, some works of art executed by him are mentioned, although none are known yet. In this regard, the present study proposes the attribution to Jacob of a Martyrdom of Saint Bartholomew (bearing a signature, of uncertain reading, above the blade of a persecutor in the foreground). In addition, some unpublished documents, found in various Roman archives, allow us to reconstruct the economic activity of the Flemish, who by his will distributed huge sums of money: in parallel with the artistic activity (his workshop hosted many pupils-apprentices such as Jan Snellinck and Antoon van Os), he was the promoter of various financial investments, sometimes in partnership with illustrious personalities such as Federico Cesi.
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