The unknown Dobychina: collector, museum worker and writer. Dobychina non conosciuta: collezionista, impiegata museale e scrittrice
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/3069Abstract
The name of Nadezhda Dobychina (née Ghinda Nekha Fishman) and her Art Bureau are well known to art researchers and art lovers. Thanks to the "Last Futurist Exhibition. 0.10", the Dobychina’s Bureau is mentioned in most of the books and articles dedicated to the history of Modernism. It should be noted that Nadezhda Dobychina could hardly be named among the radical avant-gardists. Her interests as a collector and curator embraced, first of all, the artists of the “Mir Iskusstva”, the “Blue Rose”, of the Union of Russian Artists, she also had works by N. Goncharova, M. Larionov, D. Burliuk, N. Altman. The biography of Nadezhda Evseevna in the 1920s-1940s is rich by many bright episodes that allow us to assert that in Soviet times, she played an important role in the art field as well. After the Revolution she was appointed the head of the exhibitions department of Petrograd branch of the IZO Commissariat for Education, participating in the organization of the "First State Free Exhibition of Works of Art" which was inaugurated the 13th of April, 1919 in the nationalized Winter Palace. Later she headed the exhibition department of the House of Arts, organized by M. Gorky, as well as the department of exhibitions at the Society for the Encouragement of Arts. In 1926 she was elected chairman of the Chamber Music Society. From 1932 to 1934 she worked as a Senior Researcher at the Russian Museum, after which she moved to Moscow, where she headed the Art Department of the Museum of the Revolution. All these years Nadezhda Evseevna kept her art collection and continued to write memories which are kept together with her correspondence in the archive donated to the State Russian Library.
Il nome di Nadezhda Dobychina (nata Ghinda Nekha Fishman) e il suo Art Bureau sono ben noti ai ricercatori e agli amanti d'arte. Grazie alla "Last Futurist Exhibition. 0.10", il Bureau della Dobychina è citato nella maggior parte dei libri e degli articoli dedicati alla storia del modernismo. Va notato che Nadezhda Dobychina difficilmente potrebbe essere nominata tra le avanguardie radicali. I suoi interessi di collezionista e curatrice abbracciavano, in primis, gli artisti della “Mir Iskusstva”, la “Blue Rose”, dell'Unione degli Artisti Russi, ha avuto anche le opere di N. Goncharova, M. Larionov, D. Burliuk, N. Altman. La biografia di Nadezhda Evseevna negli anni '20-'40 è ricca di molti episodi luminosi che ci permettono di affermare che in epoca sovietica svolse un ruolo importante anche nel campo dell'arte. Dopo la Rivoluzione fu nominata capo del dipartimento mostre della filiale di Pietrogrado del Commissariato IZO per l'Educazione, partecipando all'organizzazione della "Prima Esposizione Statale di Opere d'Arte" che fu inaugurata il 13 aprile 1919 nel nazionalizzato Palazzo d'Inverno. Successivamente ha diretto il dipartimento espositivo della House of Arts, organizzato da M. Gorky, nonché il dipartimento delle mostre presso la Society for the Encouragement of Arts. Nel 1926 fu eletta presidente della Chamber Music Society. Dal 1932 al 1934 ha lavorato come ricercatrice senior presso il Museo Russo, dopodiché si è trasferita a Mosca, dove ha diretto il Dipartimento d'Arte del Museo della Rivoluzione. Per tutti questi anni Nadezhda Dobychina conservava la sua collezione d'arte e continuava a scrivere ricordi che sono conservati insieme alla sua corrispondenza nell'archivio donato alla Biblioteca statale russa.