Costruzioni e paesaggi d’alpeggio delle Alpi liguri: conoscenza per una tutela possibile /Constructions and mountain pasture landscapes in the Ligurian Alps: the knowledge for potential preservation
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/1177Abstract
A quote superiori ai 1500 metri s.l.m., sulle Alpi liguri, si trovano manufatti del tutto particolari strettamente legati, per collocazione e funzione, alla vita d’alpeggio. Si tratta di selle (o sèle) destinate al deposito dei formaggi e dei derivati del latte, durante i mesi di alpeggio, di giàss ossia ripari stagionali dei malgari, di caselle, piccoli ricoveri temporanei per pastori e malgari, di balme cioè ripari ricavati sotto grossi massi erratici. In contesti ambientali unici, lontani dai principali percorsi turistico-economici, tali manufatti godono della lunga durata del loro uso, tanto che spesso sono arrivati fino a noi in buone condizioni di manutenzione, ma scontano la fragilità di costruzioni non monumentali difficilmente riconosciute come beni della collettività e dunque più facilmente soggette a modifica. Il contributo propone alcune riflessioni sulla tutela di tale patrimonio che ha non solo una valenza storico-costruttiva ed etnoantropologica ma anche evocativa e esplicativa rispetto al territorio e al suo uso nel tempo.
At altitudes above 1,500 meters a.s.l., on the Ligurian Alps, there are very special structures linked to the life of pasture. These are selle (or sèle) intended for storage of cheeses and dairy products, during the months of summer pasture, giàss that is seasonal shelters of the herdsmen, caselle, small temporary shelters for shepherds and herdsmen, balme that is shelters made under large erratic rocks. In unique environmental contexts, away from the main tourist and economic paths, these buildings enjoy the long life of their use so that often came up to us in good condition maintenance but serving the fragility of no monumental buildings hardly recognized as heritage of the community and therefore more easily subject to change.
The paper proposes some thoughts on the protection of this heritage that has not only a significant historical, constructive and ethnoanthropological but also evocative and explicative compared to territory and its use through time.
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