Ceramica a vernice nera da sepolcreti nelle “Alte Marche”. Dati inediti per una microstoria

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Pubblicato

2024-12-12

Fascicolo

Sezione

Saggi e articoli

DOI:

https://doi.org/10.63277/pcs.v44i.4061

Autori

  • Luisa Brecciaroli Taborelli Ricercatore indipendente

Parole chiave:

ceramica a vernice nera, Appennino centrale, insediamenti umbro-celtici, connessioni interregionali, romanizzazione

Abstract

L’originale scenario geografico e antropologico argomento dell’indagine è un territorio di piccole dimensioni collocato alle pendici dei monti Appennini ma non lontano dalle coste del mare Adriatico. Esso era attraversato da percorsi stradali utilizzati già in tempi remoti per i collegamenti tra il versante montano orientale abitato da genti umbre e galliche e il versante occidentale abitato da genti umbre ed etrusche. Si trattava di un territorio caratterizzato da piccoli insediamenti i cui abitanti risentivano di influssi culturali e commerciali esterni di particolare interesse. Tali influssi sono analizzati tramite l’approfondito studio di un limitato numero di vasi ceramici a vernice nera – databili tra la fine del IV secolo prima di Cristo e il I secolo della stessa era – scavati in piccoli sepolcreti. Con la loro presenza i reperti documentano non solo i consumi delle popolazioni locali ma anche il loro sviluppo culturale ed economico influenzato nel tempo dalla progressiva affermazione del potere di Roma sulla regione.