Il rapporto fra intelletto e volontà in Francesco di Appignano
Downloads
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni: mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera. Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.
Abstract
Abstract in italiano
Questo contributo si concentra sul rapporto che sussiste fra l’intelletto e la volontà, secondo Francesco di Appignano, indagando alcune questioni poco frequentate, che si trovano verso la fine della Reportatio II-A nell’edizione critica di Tiziana Suarez-Nani William Duba Emmanuel Babey e Girard J. Etzkorn. Queste questioni Vengono comparate con la letteratura critica che ci ha consegnato l’operazione complessiva di Francesco di Appignano: egli intende moderare, da una parte, la contingenza e la libertà della volontà di ascendenza scotiana, per esempio a proposito della visione beatifica, e, dall’altra parte, la necessitazione intrinseca della volontà con l’introduzione dell’inclinazione di Pietro Aureolo, per esempio in merito alla dannazione. Le questioni considerate confermano l’allontanamento di Francesco di Appignano da Scoto, Aureolo e, in generale, dalla corrente volontarista francescana e mostrano l’apporto innovativo di Francesco: un sistema concausale, costituito da due cause che concorrono, insieme, a produrre l’effetto e che sono disposte in modo gerarchico, ossia la libera volontà umana in quanto causa primaria e Dio in quanto causa secondaria.
Abstract in English
This contribution focuses on the relatioship which exists between the intellect and the will, according to Francis of Appignano, investigating some little-frequented questions, which are found towards the end of the Reportatio II-A in the critical edition by Tiziana Suarez-Nani William Duba Emmanuel Babey and Girard J. Etzkorn. These questions are compared with the critical literature which has given us the overall operation of Francis of Appignano: he intends to moderate, on the one hand, the contingency and freedom of the will of Scotian ancestry, for example regarding the beatific vision, and, on the other hand, the intrinsic necessity of the will with the introduction of the inclination of Peter Aureol, for example regarding damnation. The questions considered confirm the distancing of Francis of Appignano from Scotus, Aureol and, in general, from the Franciscan voluntarist current and show the innovative contribution of Francis: a concausal system, made up of two causes which contribute, together, to produce the effect and which are arranged in a hierarchical manner, i.e. human free will as the primary cause and God as the secondary cause.