I confini dell’immaginazione. Il caso del Guiscardo di Kleist

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Pubblicato

2017-12-25

DOI:

https://doi.org/10.13138/2037-7037/1740

Autori

  • Anna Maria Carpi unimc

Abstract

Nell’ottobre del 1803, Kleist dà alle fiamme l’incompiuto Guiscard e si reca a piedi da Berlino a Boulogne per unirsi ai Francesi che preparano lo sbarco in Inghilterra. Il Guiscard che conosciamo, era datato all’anno 1808 ma era comunque rimasto come “Frammento”. Perché non poté portare a compimento questa tragedia che lui stesso considerava come il suo “Progetto Maestro”? Un’identificazione troppo potente con il suo eroe? La sua geniale intuizione, che metteva in scena un Duca dei Normanni, lui-stesso contagiato dalla pesta come la sua gente ma che si deve mostrare come sano, lo paralizza. E se fosse la peste il moderno “mal de vivre”, per il quale nessun scioglimento finale era pensabile nella drammaturgia dell’epoca?