Benedetto Luti and the Autonomy of Pastel / Benedetto Luti e l'autonomia del pastello
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- FIG. 1. F. Curradi, Study of a Female Head, 1616-17, Paris, Musée du Louvre, Département des Arts Graphiques, inv. 2905 r
- FIG. 2: F. Furini, Study of a Female Head, c. 1640, Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, inv. 2470 S
- FIG. 3: B. Franceschini, Study of a Female Head, c. 1650, Paris, Musée du Louvre, Département des Arts Graphiques, inv. 1174 r
- FIG. 7: B. Luti, The Investiture of St. Ranieri, 1703-1712, Pisa, Duomo
- FIG. 9: B. Luti, Man with a Book (Apostle ?), 1712, Lawrence, University of Kansas, Spencer Museum of Art, 1991.0025
- FIG. 12: B. Luti, Man with a Book (Apostle ?), 1712, formerly New York, Margot Gordon Fine Art
- FIG. 10: B. Luti, Old Man with a Book (Apostle ?), 1712, Los Angeles, LACMA, Prints and Drawings Department, AC1996.29.1
- FIG. 13: B. Luti, Man with a Book (Apostle ?), 1712, formerly London, Stephen Ongpin Fine Art
- FIG. 5: B. Luti, Head of a Young Girl seen from the back, c. 1704, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini, inv. 575
- FIG. 6: B. Luti, Girl in Red, c. 1704, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini, inv. 579
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/3237Abstract
Mostly unrelated to official portraiture, Benedetto Luti’s pastel heads achieved fame and circulation in early 18th century Europe. In ancient sources they were described as endowed with «tanta forza e bellezza» as to equal oil painting. Pastel was thus not praised for its impalpable and inherent delicacy, but instead for the vivid intensity that made it akin to painting.
The present contribution explores this aspect by offering a historical reconstruction of pastel as an intermediate stage in the making of a painting, from the seminal example of Barocci on to the Florentine Seicento, where the pastel accompanied the gestation of pictorial works aimed at rendering the naturale and expressing affetti. In keeping with this heritage, Luti’s pastels often show connections with single details of major oil paintings. However, departing from this tradition, they did not remain at the preparatory stage: they entailed a remarkable degree of formal detail, a rich palette, a preference for lively strokes, and were inserted in individual frames, suggesting that they may have been regarded as complete and autonomous artifacts.
Per lo più estranee alla ritrattistica ufficiale, le teste a pastello di Benedetto Luti ottennero riconoscimento e diffusione nell’Europa del primo Settecento. Le fonti antiche le descrivono come dotate di «tanta forza e bellezza» da eguagliare la pittura a olio. Il pastello non era dunque lodato per la sua impalpabile e peculiare delicatezza, ma invece per una vivida intensità che lo rendeva simile alla pittura.
Il presente contributo approfondisce questo aspetto offrendo una ricostruzione storica del pastello come fase intermedia nella realizzazione di un dipinto, dall’esempio seminale di Barocci fino al Seicento fiorentino, dove il pastello accompagnava la gestazione di opere pittoriche volte alla resa del “naturale” e ad esprimere gli “affetti”. In linea con questa eredità, i pastelli di Luti mostrano spesso legami con singoli dettagli di grandi dipinti a olio. Tuttavia, discostandosi da questa tradizione, non rimasero allo stadio preparatorio: implicarono un notevole livello di dettaglio formale, una tavolozza ricca, una preferenza per il tratto vivace, e furono inseriti in cornici individuali, configurandosi come manufatti artistici in sé completi e autonomi.
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