Sul confine tra il paradiso e il secolo. La decorazione del parlatorio nel monastero di Santa Chiara a Sulmona / On the border between heaven and the century. The decoration of the parlor in the monastery of Santa Chiara in Sulmona
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/2646Abstract
Malgrado il ruolo ricoperto dall’ex monastero di Santa Chiara all’interno dell’assetto urbano della città di Sulmona, le sue testimonianze storico-artistiche sono state solo sporadicamente oggetto di studi sistematici, facendo rimanere nell’ombra soprattutto gli esiti del cantiere settecentesco, allestito a seguito del terremoto che nel 1706 colpì duramente la Valle Peligna. L’obiettivo di questo saggio è far luce proprio su una delle tracce lasciateci da tale cantiere, ovvero il programma decorativo che si cela dietro gli stucchi che ornano quello che fu l’ambiente del parlatorio. Di pari passo con la ricerca archivistica svolta presso l’archivio della Diocesi di Sulmona-Valva, è stata dunque condotta un’indagine di tipo iconografico tesa a descrivere le immagini realizzate dall’artista bergamasco Pietro Fantoni su modello di quelle presenti nella celebre Iconologia di Cesare Ripa; si è tentato infine di svelare quel preciso messaggio che le clarisse sulmonesi volevano comunicare ai visitatori per mezzo di queste.
Despite the role of the Santa Chiara’s monastery within the city of Sulmona, its historical-artistic evidences have only sporadically been the subject of systematic studies, as well as the results of the eighteenth-century construction site carried out after the earthquake that destroyed the Valle Peligna in 1706. The aim of this essay is to give importance to one of the traces left by the building site, that is the decorative program that hides behind the stucco decorations which are visible in the old parlor. Beside a documentary research in the Sulmona-Valva’s Diocesan Archive, an iconographic survey was therefore conducted with the purpose to describe images sculpted by an artist from Bergamo, Pietro Fantoni, who was inspired by the figures which appear in the well-known Cesare Ripa’s Iconology; finally, an attempt was to reveal the precise message that Poor Clares sisters wanted to communicate to visitors through these decorations.