Vanquished Moors and Turkish prisoners. The images of Islam and the official royal propaganda at the time of John V of Portugal in the early 18th century
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/1704Abstract
The article deals with an analysis of the image of Islam in visual arts produced within the Portuguese royal propaganda, with a particular reference to the wars of religion dating back to the beginning of the 18th century. In such a context, the enemy continues to be the “Moor” or the “Turk” par excellence. In the rest of the Iberian Peninsula, similar examples in the artistic field are relatively few, though the Muslim is sometimes evoked in allegorical compositions. These circumstances change radically as for the Portuguese royal propaganda, deployed by the House of Braganza at the Holy See, when the idea of a “holy war” against the Ottoman Empire still continued to be active in Rome. Here the Turk is sometimes represented as a slave. Such images of Islam, which do not exist in Spain, are to be considered as a particular production, elaborated by the Portuguese propaganda for its public and for the Roman public. Such constructions reflect the disparities characterizing the Iberian reigns and the Papal States in their political and cultural situations.
Questo articolo analizza l’immagine dell’Islam nelle arti visive prodotte in seno alla propaganda reale portoghese, con particolare riferimento alle guerre di religione dell’inizio del XVIII secolo. In questo contesto il nemico continua ad essere per eccellenza il “moro” o il “turco”. Nel resto della penisola iberica, esempi simili in campo artistico sono relativamente pochi, benché talvolta il musulmano venga evocato in composizioni allegoriche. Queste circostanze cambiano radicalmente se analizziamo la propaganda reale portoghese, dispiegata dalla Casa di Braganza presso la Santa Sede, nel momento in cui, a Roma, l’idea di una “guerra santa” contro l’Impero Ottomano continuava a essere attiva. Qui il turco viene talvolta addirittura raffigurato come schiavo. Tali immagini dell’Islam, che sono assenti sul suolo spagnolo, vanno considerate come una produzione particolare, elaborata dalla propaganda portoghese appositamente per il proprio pubblico e per quello romano. Tali costruzioni riflettono dunque le disparità che caratterizzano nella situazione politica e culturale i regni iberici e lo Stato Pontificio.