“Ma l’America è lontana”. A proposito della nascita del Modern Art Museum di New York (1929) / “Ma l’America è lontana” (But America is far-away). Notes on the opening of the Modern Art Museum of New York (1929)
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/1438Abstract
L’inaugurazione del Moma nel 1929 a New York segna un passaggio cruciale, introducendo una nuova concezione del valore e dell’uso delle collezioni e proponendo una politica espositiva che accoglieva nel recinto, fino a quel momento protetto, del museo il rischio e il mutamento. Il Moma si è così posto sin dall’inizio come un modello egemone, facendosi vetrina di un pensiero critico che coniugava la difesa del modernismo con l’affermazione del formalismo, di cui il display del museo sarà riconoscibile espressione. Una novità di cui il saggio ha inteso analizzare attraverso lo spoglio della stampa quotidiana e dei periodici dell’epoca la ricaduta in Italia, evidenziando come – fatta in parte eccezione per la mostra degli Old Master del 1939, accolta proprio dal Moma - nel nostro Paese l’attenzione per l’istituzione statunitense si attiverà soltanto in coincidenza della mostra Twentieth-Century Italian Art (1949), peraltro producendo solo marginalmente una riflessione più ampia sulle avvenute trasformazioni del museo e delle sue funzioni.
The opening of MoMA in 1929 in New York marks a crucial moment, because it introduces a new idea about value and use of collections and proposes a new exhibition policy, welcoming the risk and the change into the protected space of the museum. From the beginning, the MoMA became a dominant model, showing a critical thinking that joined the defence of modernism and the success of formalism; its clear expression will be the museum display. The originality of this essay is the analysis of the repercussions of the opening of MoMA in Italy, reviewing newspapers and magazines of those years. In our country the attention for MoMA – with the exception of the Old Master exhibition in 1939 in the American museum – started with the exhibition Twentieth-Century Italian Art (1949), that produced only marginally a wider reflection on happened transformation of the museum and of its functions.
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