Le Metamorfosi di Ovidio e la Saffo di Alessandro Verri nelle stanze di Palazzo Azzolino a Fermo / Ovidio’s Metamorphoses and Alessandro Verri’s Saffo in the rooms of Palazzo Azzolino in Fermo
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DOI:
https://doi.org/10.13138/2039-2362/1205Abstract
Palazzo Azzolino, appartenuto ad una importante famiglia gentilizia di Fermo, viene restaurato nel 1779. In seguito, nella prima metà dell’Ottocento, è interessato da una campagna decorativa di cui restano solo due stanze: la prima con soggetti mitologici tratti in gran parte dalle Metamorfosi di Ovidio, la seconda con temi che derivano dalla Saffo di Alessandro Verri. La prevalenza in entrambe le stanze del tema amoroso permette di ipotizzare una committenza legata ad un’occasione matrimoniale. Grazie ad una ricerca d’archivio, condotta nell’Archivio di Stato di Fermo, nell’Archivio Storico Arcivescovile di Fermo e nell’Archivio Azzolino di Jesi, è stato possibile proporre per questi dipinti murali almeno due ipotesi di committenza, che vedono nelle figure di Giovan Battista Azzolino e di suo figlio Pompeo i probabili ideatori del ciclo.
Palazzo Azzolino, which belonged to an important family of Fermo, was restored in 1779. During the first half of the XIXth century, it was then subject to a decorative campaign. The available proof is represented by two rooms only. One room represents Ovidio’s Methamorphosis, the second one Alessandro Verri’s Saffo. Since in both rooms the main theme is love, it’s possible to suppose that they were created because of a marriage. Thanks to an archival research, conducted in the State Archives of Fermo, in the Historical Archiepiscopal Archives of Fermo and in the Azzolino Archives of Jesi, it was possible to figure out two ipothesis about the commissioners. The first refers to Giovan Battista Azzolino, while the second refers to his son Pompeo. They were probably the creators of the iconographical project of the cycle.
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