Affidabilità civica e intelligenza economica: la competenza contabile come presupposto della fiducia (XIII-XV secolo)

Abstract

Nel periodo che dalla cosiddetta “rivoluzione commerciale” europea (XI-XIII secolo) giunge all’affermazione di forme di razionalità economica e contabile in grado di determinare tanto logiche gestionali verificabili in termini matematici (tenuta dei libri contabili e partita doppia) quanto l’istituzione di pratiche creditizie intese come decisive per il funzionamento della vita pubblica e del “bene comune” (il debito pubblico, i Monti di Pietà e le banche), la fiducia attestata in sede giuridica ma anche nell’ambito della normativa etica e religiosa dipende sempre di più dalla capacità dei cives di dimostrare una competenza economica verificabile in sede contabile e amministrativa. Fra credibilità civica (e dunque partecipazione alla rete di rapporti fiduciari che costituiscono la respublica) e competenza economica si stabilisce una relazione sempre più stretta.

During the European “commercial revolution” (11^th-13^th C.) new forms of economic rationality as well as new techniques of accounting appear and produce new styles of administration based on a mathematization of the economic procedures. At the same time credit relations are reshaped and institutionally reformulated giving rise to innovative economic institutes like the consolidated public debt, the private and public banks, and – in the second half of 15th century – the Mounts of Piety. On this background the civic and religious trustworthiness of those who are recognized as “citizens” increasingly depends on their specific economic culture and competence, namely on their accounting and administrative capacities. An even more close relation connects civic credibility, religious identity and economic expertise.

Parole chiave / Keywords: affidabilità, amministrazione, cittadinanza, finanza / trustworthiness, administration, citizenship, finance.