Il male del castigo: conservare ma limitare la pena di morte nell’età dei Lumi
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Edito dalle EUM - Edizioni Università di Macerata - e gestito dall'Università di Macerata, Dipartimento di Giurusprudenza, il Quaderno adotta la Licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International (CC BY-NC-ND 4.0).DOI:
https://doi.org/10.13138/2704-7148/2995Abstract
Durante l’Illuminismo, l’abolizione della pena di morte rimase una posizione intellettuale e giuridica minoritaria, di cui Beccaria incarnava la modernità. D’altra parte, tra dottrina e pratica, se la pena di morte è poco messa in discussione, essa deve essere applicata in maniera limitata per mantenere l’efficacia della “pedagogia del terrore” che è legata al patibolo.
During the Enlightenment, the abolition of the death penalty remained a minority intellectual and legal position, of which Beccaria embodied the modernity. On the other hand, between doctrine and practice, if the death penalty is little questioned, it must be applied in a restricted way in order to maintain the effectiveness of the “pedagogy of dread” which is linked to the scaffold.
Parole chiave / Keywords: Illuminismo, diritto di punire, pena di morte, forca, liberalismo penale / Enlightenment, right to punish, death penalty, gallow, penal liberalism.